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382 | Delle Croniche di Trento |
to le forze, aspetato, partì l’ultimo di Maggio per Insprugh, ove il giorno avanti s’era portato dalla parte dell’Austria Ferdinando, al quale espose per ordine l’operato della legatione Italiana, & gli ordini all’incontro ricevuti da Cesare, racontò poscia minutamente le pericolose commotioni di guerra, si d’Italia, come d’altri luoghi, e finalmente spiegò (conforme esso sentiva) in qual guisa, & con quali conditioni potevasi stabilire una ferma pace, è confederatione frà gli Prencipi Christiani.
[Il Trentino, huomo sapientissimo.] Soggiunse potersi quella introdurre, & insegnò di vantaggio cosa di dovesse fare, acciò le Provincie Reggie non fossero sottoposte à militari tumulti. Fù questa materia proposta, e ventillata più volte, si che con lunghi discorsi consummarono per questi interessi più di due Mesi. Haveva inteso il Trentino, che il Re doveva in breve venir à Trento, cosa da lui tanto bramata, & che più volte n’haveva supplicato Sua Maestà, onde tutto pieno d’allegrezza, ritornò fretoloso alla Patria, dimostrando in volto non restargli cosa, che più di questa potesse desiderare, affine di giongere all’auge delle felicità.
Per questo pensò esser necessario usar ogni diligenza, acciò nel far gli preparamenti non si mancasse, con offesa di tanto gran Prencipe, e propria, in conto alcuno. [Preparamento per ricevere il Re Ferdinando] Mandò in diverse Città di Italia, è Germania, per ritrovar ogni sorte di fercule, commandò non solamente si spendesse, ma portando il bisogno anco si spargesse il danaro, acciò fossero in pronto tutte quelle cose, che sono necessarie à lautissima mensa, & si potessero desiderare d’appetitti più che delicati. Diede ordine, che il Castello Episcopale, poco avanti, con indicibili spese restaurato, & il Palazzo fabricato da fondamenti, degno d’essere annoverato fra gli superbi edifitij d’Italia, fusse tutto, con ogni diligenza, di razzi di Bertagna, e di rossi broccati adobbato, con metter in ordine gli letti superbissimamente adornati. Ordinò che si disponessero parimente quadri di metallo, quasi che spiranti, d’huomini eggregij, & volti, che sembravano vivi, de nostri antenati, in luoghi eminenti, per le sponde delle stanza, e sale; quali potessero subito à se rapire gli occhi di quelli che fossero entrati, è con gli esempij svegliare, & eccittare gli animi. S’haveva gran cura d’ogni particolare, non si transcurava cosa, che inventar si potesse, per dichiarare l’ossequioso animo di questo Prelato, verso la Real Maestà, messe in ordine le cose famigliari, & impose à pratici, (da quali si richiedeva l’opera da farsi, conforme il tempo, e luogo) la cura, è