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12 Delle Croniche di Trento

to, ricordarsi fanciullo, quando habitava in Corte del Re Bertharito suo Padre, & frà di loro passava intima domestichezza, haverlo più volte veduto dar di mano alla schena d’un smisurato Castrone levandolo con facilità da terra ben in alto, il che più volte volendo egli provare, ancorche v’impiegnasse tutte le sue forze, mai puote far prodezze tali. Rispose Tusco. Già che non hai animo, sostenere il duello à cui da Cuniperto fusti sfidato, & con l’armi in mano combattere per l’Impero, più non m’havrai compagno de pericoli, ciò detto se gli levò d’avanti, & andò da Cuniperto. Stavano gli Eserciti dall’una, & l’altra parte tutti in ordinanza. Guadiperga moglie di Cuniperto, scoprendo il periglio del marito, (erano gli Eserciti per attacarsi) vinta da uno, ver lui, incentivo d’amore, se gli fece avanti, sparse le guancie di lacrime, lo supplicava voler metter in sicuro la sua persona; l’istesso, & per pietà della Regina, & per riverenza, & salute del loro Re facevano quelli che li ritrovavano nel Reggio Padiglione, lo scongiuravano non mischiarsi frà un incendio d’ire, un averno di vendette, lasciasse la cura à suoi fedeli Capitani, non dubitasse della lor diligenza, & opera, gli promettevano la vittoria, asserivano che eglino, haverebbero combattuto con tanto valore, che Alachio non sarebbe stato valevole per resistere alli lor impetuosi assalti, senza mettere in dubio il principale, cioè la vita del Re, affirmavano richiedere ogni buona politica d’haversi esporre gli membri in diffesa del capo, salvo quello restar il corpo nel suo essentiale essere, quello offeso languire tutte le parti, & morto distrugersi tutta la massa, mai potersi fare opera eggregia con pericolo del Capo, la victoria rendersi perdita, distrutto quello per cui precisamente vien intrapresa.

Ascoltò con patienza il Re, si le preghiere della Regina, come gli consigli de Cavaglieri, & altri Cortegiani, non fecero però impressione, il tutto sprezzò, tutto riputò in negotio tanto arduo poco utile, biasmevole, & manco conveniente, saper ben egli che la precedenza del Prencipe invigorisce, e rende più costanti gli Soldati animandoli ad imprese heroiche, e malagevoli, avilirsi, disordinarsi, farsi innobedienti, non vedendo il lor Signore, che gli dij animo, che gli preceda ne pericoli, che gli instruischi, & che nell‘accorrenze gli reprima. All’hora fattosi avanti un tal Diacono (ottenuta facoltà di parlare) cominciò. Sire la vita di tutti noi, la conservatione di queste squadre, l’anima di tutto l’Esercito, pende dalla vostra Real persona: Non vuole il giusto che la Maestà vostra con tanto pericolo assisti al conflitto, bastarebbe all’ini-