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Libro Decimoterzo. 361

lari di commun parere, che per l’avenire tutto il Ducato di Wirtimberga restasse feudo perpetuo delli Arciduchi d’Austria. [Il Ducato di Wirtimberga, Feudo delli Arciduchi d'Austria.] Di dove non molto doppo, Ferdinando, come Arciduca d’Austria, ritrovandosi in Viena, conforme fù determinato nella Dieta Cadana, solenemente diede ad Uldarico il Principato di Wirtimberga. Vicendevolmente Uldarico, come feudatario, per haver da lui ottenuta quella giurisditione, rese à Ferdinando le condegne gratie.

Da coteste cose si conosce quanto habbi in tante revolutioni, e pericoli giovato il Trentino, unico mediatore, mercè alla di lui singolar prudenza, per tuor di mezzo quella pestilential seditione. Et avenga che sempre al Re, & alli Prencipi Alemani fosse stato, e caro, e grato. Si rese nondimeno più amabile à tutti, doppò che hebbe reconciliati gli animi, & allodata la sudetta concordia.

Scoprendosi le cose della Germania, & del stato dell’Imperio in buona quiete, licentiata la Dieta, ritornò il Re dove s’era partito col Trentino, dall acui sola compagnia si reputava benissimo trincierato, à Praga. Dopò non molti giorni, ottenuta licenza dal Re, ritornando egli alla Patria, & già fatta buona parte del viaggio, essendo arrivato ad una Terra, dal volgo chiamata Iamboch, la mattina sul partirsi, giunsero lettere del Re, nelle quali contenevasi che Aliosio Gritto, con cui dovevasi trattare della compositione di quel Regno, di già era giunto in Ongaria, al che era necessaria l’opera, diligenza, & aiuto del Trentino, perciò faceva di bisogno se ne ritornasse à Viena, ove in breve (come significavano le lettere) sarebbe gionto il Re medemo: per tal causa fù il buon Prelato rivocato dal suo viaggio, sapendo benissimo quanto ciò importasse alli interessi Regij.

Ritornando con spedita, e nobil committiva, arrivò il giorno seguente à Linzz, & ivi dimorò à bello studio trè giornate, attendendo se venisse cosa di certo, intorno al seguitto. Non comparendo circa questo particolare da veruna parte nova di sorte, s’imbarcò, & per il Danubio, à corso secondo portosi à Viena. Consumandovi senza frutto, alcuni giorni, per essere parimente incerta la venuta della Maestà Reggia, è perche si sparse fama, che il Gritto, occupato nella Transilvania, paese dell’Ongaria inferiore, pensava andar altrove. Si che, affine di non consummar il tempo più in lungo si partì di Viena gli 17. Agosto, & con continuato viaggio, senza mai levarsi di strada, ritornò alla Patria.