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Libro Decimoterzo. | 359 |
fatto del Duca, e dimandare del fallo humil perdono quando qualche sentore vi fosse stato mescolato, in somma non sparmiavano, ne à retoriche inventioni ne à sudori per reconciliare il Duca, con il Re, per cui prometteano gran cose. Soggiunsero esser necessario deporre l’armi, assicurando, che il Duca, sarebbe stato del Re fedel amico, mentre con clemenza da S. Maestà fosse stato gratiato del Stato: missero anco in consideratione gli mali, che ne potevano succedere dalle nuove discordie de pareri frà Prencipi Christiani quando frà di loro stassero in armi. Doversi con raggione grandemente da cotal dispareri, è guerre civili temere la total ruina della Germania, perche sarebbe facilmente restata dal proprio, & interno incendio arsa, è distrutta.
Conchiusero dunque esser obligo, massime de primati, haver l’occhio al ben publico, & prepore gli interessi communi alli particolari; Altri suggerivano altre raggioni per sedare gli animi alterati. Fù d’ambi le parti agitata, & di scusa la causa del Duca con sommo ardore, e fù lungamente disputato con dubbioso successo. Scoprivansi di già gli animi assai infiamati, & da tali dispute, resi più ardenti, & pronti per fumentare il conceputo odio, piegando tutti alla discordia, con manifesto pericolo, che gli Turchi, (quali con continue scorerie travagliavano gli confini dell’Imperio, intese l’horibili, e civil discordie, è guerre de Prencipi Alemani, come se le fusse l’auttorità, è valore di quelli dalle seditioni resa vile,) incrudelissero più licentiosamente contra gli Christiani.
Cominciò massime il Trentino à temere non poco: scorgendo, che molto più si sforzavano à remediare con strepiti, che con ponderate sentenze, è che in tal guisa in luogo di sedare le controversie si fomentavan le seditioni. Sono per ordinario gli strepiti senza raggioni, producono confusioni, mai compositioni, considerava, che quando s’havesse disciolta la Dieta, e licentiati gli Prencipi senza l’haver porto convenienti rimedij à tanti incendij era pericolo manifesto, che gravemente tochi gli animi dall’odio, e stimolati ciascuno dalle passioni proprie, venisse à scaricare l’impetuoso furore sopra la propria Patria. Non manca mai la moltitudine, che giornalmente (come avenir suole) concorre alle Corti, di somministrare alli animi alterati nove materie di maggiormente accendergli, & provocargli alle vendete.
Quindi come interprete, compositore, ed arbitro della concordia, amico grandemente da tutti amato, sedata prima con la sua interpositione, ed auttorità la controversia, comminciò in tal guisa, à formar gli suoi concetti.