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352 | Delle Croniche di Trento |
dio l’amicitie de Prencipi, ma anco di qual si voglia altro huomo virtuoso, & honorato, sapeva anco doversi prontamente senza punto di scusa obedire à minimi ceni di Personaggi grandi. Comosso dalle sudette lettere, mutato di subito parere, giudicò necessario sodisfare al desiderio del Re, da cui sapeva essere svisceratamente amato, principalmente riducendosi à memoria essere di gran vantaggio più giovevole al genere humano, & alla nobiltà più aggiustato, la vita di quelli che alli trattati di cose alte s’eran avezzati. Havendo in se medemo dalli servitij nel Prencipe, & cariche eminenti, gran beneficio, è profitto riconosciuto. Per il che desideroso anco di lasciar qualche di lui honorevol memoria alli posteri, doppò à pena haver goduto venti giorni di vacanza dalli negotij Regij, fù costretto transferirsi ove fù destinato.
Erano la seconda volta Clemente Settimo, è Carlo V. convenuti à Bologna, per trattare molte cose, toccanti l’interesse della Religion Christiana.
[Il Trentino Oratore per il Re.] Vedendo il Re Ferdinando quanto importava alla nostra Fede che il Papa, & l’Imperatore havessero essata, e piena informatione delli presenti pericoli, come all’Imperio, & alla Chiesa Romana soprastava l’ultima sciagura, gli parve bene mandar à quelli, Ambasciatore in Bologna il Clesio, huomo in tutti gli affari destro, che non haveva pari Si teneva certo, che come in molte altre commissionei haveva portato sempre mai gli negotij, non solo con ogni diligenza, ma anco con gratia, e delicatezza, perciò non si potesse, in tutta la Germania ritrovarne un migliore, che con maggior destrezza havesse saputo rappresentar gli bisogni, esprimere con maggior ardore le sovrastanti rovine, con la vehemenza del dire movere, e piegare gli animi, con ogni efficaccia esponere gli ordini, qualmente l’Ongaria, l’Austria, & altre Provincie esposte alla vorace ingordigia de Turchi, non potevano in lungo contro la di lui potenza diffendersi, esser necessario d’aiuto più che presto per sostener il furioso impeto di si potente nemico, frenassero, mentre era commodo, la crudel licenza del Soldano, altrimentre haverebbono veduto in breve tutte le Terre, & haveri de Christiani da inauditi incendij consumate, dare l’ultimo crollo. Che parimente per diffendere, è mantenere il Ducato di Witemberga non bastava mediocre cura, massime essendo cosa difficile penetrar gli lor trattati quotidiani col Re di Francia, & altri Prencipi della Germania, che quando non s’havesse provisto d’opportuni ripieghi non si sarebbe gran tempo consevato in fedeltà.