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342 | Delle Croniche di Trento |
no gabbare, reso dalle espresse lodi incauto il fratello. Volsero molti, che gratia si singolare da lui procedesse, perche nelli negotij, quali continuamente haveva alle mani, teneva il solo sguardo alla virtù, per se stessa amabile, & alla verità, qual alla scoperta con ogni intrepidezza esso diffendeva. Contendo in oltre, che principalmente quindi fosse il Clesio amato, che come la bellezza del corpo, con proporzionata compositione de membri (qual in esso scorgono) eccita, è diletta la vista, in maniera, che tutte le parti con certa tal gratia frà di loro vedasi corrispondere, così la dispositione, è consonanza della vita, la costanza dell’animo, il regolato parlare, ed operare in tutte l’attioni, cose tutte che privileggiate risplendono in questo Prencipe, habbino sforzato coloro con cui praticava, a celebrarne gli applausi.
Doppo haver tutti quei Prencipi convitati, & con ogni piacevolezza, e benignità accolti, dato fine al convitto, ritornarono in Congresso. [Gionge l’avviso della venuta dei Turchi.] Ove, mentre passavano il giorno in lunghe dispute, arrivò aviso, che il Soldano, Imperator de Turchi era in arme, e che di già con grosso Esercito s’era partito di Costantinopoli per Ongaria, il che fù l’anno 1532. la festa di S. Giorgio.
Ogni qual volta quel Tirano è per uscir in Campagna, seguendo l’antico costume de suoi antenati, fa la marchiata in quel medemo giorno, come più opportuno alli negotij militari.
Subito havuti questi nuncij, come se fosse gionto il formidabile, è lachrimevol giorno à danni di tutta la Christianità, fù conchiuso in Concilio, che tutte le squadre ausiliarie, quali, in somilglianti occorenze è tenuta la Germania contribuire, fossero drizzate, e condotte à quella guerra.
Volse Cesare, che queste incontanente andassero alla diffesa di Viena. In quel punto quelli gran Prencipi, che nell’essercitio militare havevano sin dalle fascie conceputi spiriti non ordinarij, ancorche paresse, che gl’altri fossero atteriti, questi da niun pericolo, punto commossi, si preparavano con mirabil constanza d’animo à sostenere gli impeti di quel potentissimo nemico.
[Apparecchio militare contro li Turchi.] L’Imperatore di Spagna, Italia, e tutta la Germania, il Re de Romani, di Boemia, Ongaria, è Stati hereditarij, formarono in breve tempo fortissimi Eserciti. Molti furono che à loro spese mantenevano compagnie de soldati, altri contribuivano spontaneamente viveri, & altre cose necessarie per la guerra, & altri di loro libertà non temevano incontrare, per diffesa della fede, evidenti pericoli.