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Libro Duodecimo. | 335 |
tà della nostra fede, è desiderando quella, quasi al tutto caduta stabilire, [Il Trentino preferisce la commune salute alla propria.] hebbe più riguardo alla commun salute de Christiani, che alla propria: senza aver punto consideratione alli proprij commodi si mise di nuovo in lungo pelegrinaggio, [Andata del Trentino in Boemia.] prese il viaggio per Boemia; e alla presenza di Ferdinando à pena fù gionto in Praga, quando da Cesare che all’hora si ritrovava in Brusselles, Città della Fiandra hebbesi ordine, che tutti gli Prencipi dell’Imperio dovessero per la festa dell’Esaltatione di S. Croce, giorno da lui stabilito convenire, & adunarsi in Spira à nuova Dieta.
[Dieta di Boemia.] Mentre s’andava avicinando il giorno della Dieta (cosi chiamano gli Germani gli generali Congressi) haveva il Re determinato fermarsi in quel Regno per confermarlo, & comporlo in buoni ordini. Ma in un subito fù la Città di Praga oppressa da si crudel peste, che sbigotitto si trasferì incontanente in Brudbiero, (dove parimente andò il Clesio) Castello due giornate lontano dalla Città. Di già uno de suoi famigliari, tocco dalla peste vi haveva lasciata la vita.
In questo luogo terminò più commodamente il Congresso che in Praga per il contaggio, non puote proseguire. Andarono poi à Linzz; per dar anco in quella Provincia opportuni ordini. Approssimandosi il giorno constituito della Dieta in Spira, passando per il Ducato di VVintemperg gionsero à Statgardia, Città principale di quel paese, ivi pensò il Re di riposarsi alquanto, si per provedere, presente, ad alcuni bisogni di quel luogo, dal qual per buon spatio di tempo era stato absente, come anco per ricever ordini, è nuovi avisi da Cesare, qual ancor non s’era partito da Brusselles.
Ma essendo di già passato il determinato giorno del Congresso Imperiale, dubbitando, che per l’absenza di Cesare non si disfacesse la Dietà, è gli Prencipi tutti si partissero, s’avanzò à Spira, e significò à Prencipi della Dieta di già arrivati, esser gionte lettere di Cesare che contenevano di dover esser aspettato.
Passati dodeci giorni arrivarono à Ferdinando nuove lettere de l’Imperatore, avisarono queste, che per le molte occupationi, è qualche sua indispositione impedito non haveva in tempo conforme haveva pensato, potuto venire, & esser presente alla Dieta; Che perciò haveva giudicato differirla sino alla festa de’ trè Re dell’anno 1532. in Ratisbona. Ciò inteso furon licentiati gli Prencipi.
In questo tempo crebbe tanto il male della pestifera setta di Lu-