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330 | Delle Croniche di Trento |
strada di là dal Pò, gionse à Bologna. Quando si trovassero alcuni, che à quanto scrivemo non volessero dar credenza, vorebbe il giusto, che si adducessero in testimonio gli Veronesi, Mantoani, Ferraresi, & molti altri populi d’Italia, testimonij occulati di si grande spetacolo, quali viddero la longa ordinanza di quella Compagnia, che però passando il Prencipe Trentino per Città, e Castelli l’incontrarono, e riceverono nelle lor Città con universal applauso. Ammiravano tutti il grave, adorno, e modesto Prencipe, non si satiavano in contemplar quelle alte presenze, è superbi ornamenti di quei Campioni. Concorsero tutti di parere, chi niun Prencipe di quel tempo entrasse con tanta commitiva, con tali addobamenti, è degni, attorniato dalla scielta di si Illustri Cavaglieri al Pontefice in Bologna. Avicinandosi alla Città fù incontrato, per honorarlo come meritava da molti Prencipi, & Prelati di Santa Chiesa.
[Il Trentino con grand’apparato entrato in Bologna.] Cosi circondato, conspicuo à tutto il popolo, e che rapiva in se lo sguardo di ciascuno, fece la sua entrata in Bologna. Ove dal Sommo Pontefice, e Cesare fù con ogni benignità accolto. Non mancò esso di complire col Pontefice con la dovuta riverenza, e come la Pontificia dignità richiede, non tralasciando punto, trattando con Cesare, di quello si deve ad un supremo Monarca. Fece vedere, e campeggiare complimenti degni d’un Prelato, e pieni di sapienza, e fedeltà. [Carlo in Bologna vien coronato.] Il giorno prefisso fù coronato con le dovute, è solite cerimonie in tanto concorso de Prencipi, è popoli, Carlo Imperatore, il che seguì gli 24 Febraro, giorno di S. Matthia, l’anno 1530. [Il Trentino, creato Cardinale.] Havendo poi il Papa conosciuto, quanti pericoli, per la S. Chiesa Catolica havesse intrepido incontrati il Clesio, non lo giudicò indegno della Cardinalitia dignità. Che anzi per la riguardevole di lui fede, è singolar pietà verso la Religion Christiana, come benemerito di tutta la Catolica Republica, lo promosse à quell’eminente grado di dignità, senza alcuna discrepanza del Sacro purporato Colleggio, e che senza alcuno de si frequente stuolo de Prencipi reclamasse.
Riportò poscia egli tanta gloria, che se bene tutti gli altri Prencipi di dignità, è gloria conspicui, che di varie parte convenero à tanta solennità in Bologna, non sijno mai per andar in oblivione, il Trentino, però deve riportarne il vanto, questo il giusto vuole sij sempre nuovo, e frequente nelle bocche di ciascuno, & in ogni luogo devensi propalare le di lui opere preclare.
Havendo inteso Cesare quanto prima doveva portarsi in