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328 | Delle Croniche di Trento |
vano, infiamati dal dolore alla vendetta, assalirono improvisamente, da più parti quelli Barbari, che partivano. Alcuni combaterono alla scoperta da vicino. Altri furon adosso, à chi furtivamente usciti eran dalle lor insegne, affine di bruscare, necessitandogli lasciar l’impresa, si che trattarono, e pettinarono molto malamente l’inimico. Non faceva questi testa, non ardivano voltarsi à combattere, temevano haver gli Alemani alle spale, gli ferivavano fugendo, e quanto potevano, prohibivano gli Soldati dalli bottini, è rovine del paese.
Ferdinando havendo intesa la fuga, più tosto che ritirata del Turco, licentiò l’Esercito da lui ammassato in Boemia, e gli ausiliarij alle lor case, come se l’inimico da se fosse restato vinto. La partita di quel Tirano da Boemia fù l’anno 1529. li 15. d’Ottobre.
[Il Trentino dopò molte fatiche ritorna alla Patria.] Liberata l’Austria da tanta paura, e pericolo, il Clesio, che incontrò tutti gli pericoli per il Re, è ben publico, ne mai s’intepidì per qual si voglia difficoltà, e fatica, che havesse conosciuto poter essere d’utilità al Re, essendo da tanti affanni, e negotij molestato, ed afflitto, desideroso solevar un poco l’animo da si longhe occupationi, nel sostener tanti accidenti, tanti viaggi, tante difficultà de negotij, intraprese; quasi sopra le forze humane faticato, ritornò, ove era con grande desiderio, aspettato, nel grembo della propria Patria: ivi quieto, famigliarmente si godeva de vecchi suoi amici, cioè a dire delli libri, con quali bramava ritornar in gratia, era stato buon spatio separato da essi, pareva havessero fatto divortio, hora tanto tempo absente l’havevano revocato nella primiera consuetudine, è famigliar amicitia, non havendo però tralasciata la lor conversatione, quasi gli havesse havuti à nausea, ma depresso, & abbassato frà negotij travagliosi, & inquieti, quasi si vergognava, e senza qualche rossore non ardiva far à lor ritorno.
Non durò molto questa vacanza, che per grazia, & indulgenza gli fù concessa da Ferdinando, avengache restasse solo con gli suddetti suoi famigliari sino alla seguente Quadragesima, questo poco di tempo e non più libero da publici negotij.
[Aliprando Clesio prende moglie.] In questi giorni Aliprando Clesio, Nipote del Cardinale, vivendo unico di sette fratelli, prese per moglie Anna, della nobilissima famiglia di VVolgestain (devo usare abenche mal volentieri questi barbari vocabuli) castissima, è di gran virtù, è preggio, così volendo, & trattando il Zio.
Le nozze furon celebrate, con grandissima allegrezza, nel Ca-
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