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326 | Delle Croniche di Trento |
Che era necessario rimovere da confini lontano quel superbissimo Imperatore, che ciò poteva effetuarsi dalla sola forza, e valore Alemano.
[Aiuti contro li Turchi.] Furon da queste raggioni mossi quei Prencipi, considerarono di quanto danno, & irreparabil conseguenza sarebbe stato il comportare, che venisse da quel nemico occupata l’Austria, promisero aiuti, assicurando il Re, che gli havrebbe ritrovati pronti à qual si voglia cimentoso pericolo. Havendo ottenuto, (il che in quei pericolosi, e calamitosi tempi era necessarijssimo) l’aiuto de Prencipi Christiani, ritornò alla Città di Linzz, ove gli 14. Giugno hebbe d’Anna sua consorte, con di lui straordinaria allegrezza un figlio maschio, qual il Trentino, che sempre era à latto del Re, seguendolo in tutti quei viaggi, lavò, conforme il ritto Romano, nel sacro Fonte. [Ferdinando figlio del Re.] Al fanciullo Prencipe fù imposto il nome del Padre, Ferdinando.
Stando il Re sollecito, e sù l’aviso circa la venuta de Turchi, seco chiamati alcuni più savij antichi, frà quali uno fù il Clesio, qual stimava assai, per haverlo conosciuto pratico nel maneggio de negotij publichi, si portò à Ratisbona, anticamente chiamata Arroleriga, acciò ivi più commodamente potesse prendere parere, e consiglio per slontanare da confini il Turco. Di la eran gionti avisi, che questo Tirano haveva in pronto innumerabil gente, è con tutto il nervo, e grosso de suoi Regni, ratto si portava à danni dell’Austria, risoluto di rovinarla, è distrugerla.
Subito, come puote, in quella contingenza di tempo, consultato questo particolare, se ne ritornò à Linzz. [Venuta dei Turchi in Ongheria.] Ove con più certi raguagli si seppe, che il Turco haveva passata l’Ongaria, per restituire nel Regno il Vaivoda, poco avanti d’indi scacciato. Incontanente lasciando quelli parti del Regno, che senza grossi Eserciti non si potevan diffendere, fortificò, è presidiò quelli luoghi soli, che eran più atti, & più commodi à guereggiare, ed impedire l’inimico, acciò non penetrasse più oltre, providde parimente di tutte le cose necessarie, di soldati, ed armi Viena, la metropoli d’Austria. Indi havendo bisogno di più potente, è valoroso Esercito, per diffendere le Provincie, stesso col Clesio, qual mai permetteva nelli imminenti pericoli si scostasse da lui, & altri pochi, che compagni, è partecipi de suoi secreti, seco haveva aggiunti, in fretta passò in Boemia, di dove con mirabil prestezza, superate tutte le difficoltà de passi, tradusse un forbito, & florido Esercito, in tal guisa che pare incredibile, se consideriamo, che avanti l’ar-