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Libro Duodecimo. | 317 |
ral e principal Dieta. Ma essendo occorse, fuori d’ogni di lui espetatione, molte cose, fù sforzato mutar pensiero, prorogandosi sino al primo di Maggio, dell’anno seguente, e trasportandosi alla Città di Spira, ove fù determinato, convenissero l’istesso giorno tutti gli Prencipi dell’Imperio, frà tanto Ferdinando, col Prencipe Trentino, si transferì, à Tubinga, nel qual tempo si sentirono nuovi tumulti de Contadini, nell’Arcivescovado di Solzpurgh: questo male quanto più tardo, tanto si mostrò più fiero, incrudelì più delli altri, parve, che tutto il veleno si fosse ridotto alla coda, che il rimanente del rumore fosse concorso à quella parte per sfogare l’intestino male.
Un certo tal Thedesco per cognome Guasmar, huomo insolente, e temerario, havendo visto che d’ogni intorno gli Villani, pieni di sdegno uscivano in furia armati in Campagna, andò à quella volta. Costui lungo tempo ignobile, è di bassa conditione, inalzato in un baleno, malamente havrebbe saputo coprire la mutatione della fortuna; Ma essendo pratico nel maneggiar l’armi, è vedendosela bella, tumultuando gli Villani, si servì dell’occasione, & offertosi Capitano, e condutiere della militia, contra gli Prencipi, in breve diede evidenti segni del suo coraggio, & aquistò gran nome di valoroso, il che rese non poco terrore à tutti gli Prencipi della Germania, si perche sapevano esser huomo valoroso, e nell’ordinar un’Esercito assai pratico, e perche seco conduceva circa tre mille soldati veterani. Dunque Guasmar, confederato con Villani, mosse la sua armata contro l’Arcivescovo, & assaliti, come nemici, gli Nobili, con cuore intrepido gli combatteva, si che sotto il suo commando restaron molti principali morti, & riceverono gli Cittadini considerabili rotte dalli agresti, è Villani, ma perche in un istante sorsero quei rumori, in un momento furno anche quietati; e cosi pericolosi incendij estinti.
Forsi dubbitava costui, e con raggione temeva d’haversi provocati contra molti Prencipi, quali meritamente hebbe nemici, onde andò a Padova, Città de Venetiani, non molto discosta da Venetia, ove finalmente giudicandosi franco, e sicuro, essendo tanto dalla Patria lontano, mentre spensierato, fuori d’ogni sospetto, se ne stava, corse fama, che da mandatarij nella propria casa trafitto, habbi pagato il fio della sua sceleratezza, e malvaggio tradimento.
Di già era gionto il giorno stabilito della Dieta: Quando Ferdinando, & il Clesio, qual sempre voleva appresso di se, ne mai