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306 | Delle Croniche di Trento |
però non occorresse, che la Città havesse bisogno dell’opera vostra, potrete far à quella ritorno, entro le Mura, maneggiate gli vostri Restelli, Badili, Forche, Aratri, e con ogni diligenza coltivate la terra. E perche, conforme il vostro stato, non sapeste reggere nelle Campagne, imparate hora ad obedire alli commandi di gente esperta, e di buoni costumi.
Finalmente tenete sempre fisso nell’animo, che voi da Dio fosti creati in servitio, e utilità della Città. Voi, gli cui spiriti, e genij, nati alle discordie, non puon d’alcuna medicinal disciplina esser resanati, che instigasti, e spingesti l’imperita turba à danni della Republica, bramasti usurparvi il stato de Cittadini, hostilmente sacheggiasti gli Castelli, che imbratasti le vostre destre del sangue d’alcuni Nobili, infiamasti con voce infami d’odio, e sdegno tanta gente armata contro gli Prencipi di modo, che non solo nel stato di Trento, ma in oltre molti altri popoli fuori di questa giurisditione restarono dal vostro incendio attacati, arsi, & del vostro pestifero contaggio infetti, insegnarete hoggi con l’infame vostra vituperosa morte alli posteri ad osservar la santa fedeltà verso gli Prencipi, da voi così iniquamente violata.
Questi, che con loro consegli, suassioni, instigationi, condota la turba à si infami partiti di spingersi arrabbiati contro la Città, per commando del medemo furon consegnati alli Carnefici, per esser conforme gli lor demeriti castigati. [Diversi supplicij dati alli Villani.] Alcuni furon in diverse parti strapati, e divisi, ad altri furon troncate le mani, ad altri gli detti, & ad alcuni tagliarono le orecchie, altri furon privati della più pretiosa gioia corporale, che possedessero, perche gli furon ambi gli occhi cavati, altri finirono la lor vita apesi alla forca. Molti condotti prima per tutta la Città, poi messi in berlina à ludibrio di tutti, con diverse batiture pagarono, benche inadequatamente la lor perfidia. Alcuni, poi che non havevano tanta colpa, benche degni d’ogni morte, confiscati gli loro beni, furon banditi dal Territorio Trentino. Alcuni pochi furon condannati nella sol borsa, oltre gli sudetti commandò, che fussero in gran numero con mani dietro legate condotti in prigione: ne di questi lasciò partir alcuno pria, che con segno di fuoco, nel fronte impressogli, non se n’andasse, reso diforme à vista di tutti, con la macchia, e caratere della lor perpetua infamia; in questa guisa licentiandogli, diversamente segnati.
Questi castighi furon dati contra il voler del pietoso Prencipe, perche haveva, conforme la sua clemenza, perdonato à tutti, fù