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304 Delle Croniche di Trento

A questi tutti, ridotti all’obedienza, pochi eccettuati, quali come capi havevano sollicitati gli populi alla conspiratione, e somministrata materia à fomentar quei pestelentiali incendij, volse il buon Prencipe fosse clementemente perdonato.

D’indi inaspetatamente si portarono à Levego, Pergine, Val Sugana, Ivano, & altri popoli circonvicini di quelle Valli, & condotto quanto pretendano à bramato fine ritornorono alla Città.

[Tomaso Frunspergo.] Nel stesso punto, giunse con la sodetta Fanteria Tomaso Frunspurgh, per reprimere quel maledetto, è periglioso tumulto, & finalmente che restasse tranquilla, ed in pace la controversia Trentina. All’hora fù dal Vescovo commesso alli Capitani, convocassero tutti gli Contadini d’ambi le rippe dell’Adice, facendo quanto havessero giudicato meglio convenire al publico.

Questi, senza punto tardare, per Trombetti commandarono, incontinente comparissero dalli campi tutti quei popoli, & si unissero assieme quelli di là dal Fiume alla Porta di Santa Croce, quei di qua dalla rippa nel Prato dell’Abbatia di Sant’Appollinaro. Convenero tutti in arnesi con le spade alla cintola, e lancie in mano, deposero, commandati, subito l’armi. Furon, conforme l’ordine, datto in un baleno circondati da Soldati. Non temea quella turba, già confusa dalla memoria delle commesse sceleragini, tanto l’armi de circostanti soldati, quanto la presenza di quelli Eccellenti Capitani.

Se ne stavano quelli heroi in mezzo, tutti in superbi Cavalli, con magnificenza reale. Era stata à questi commessa la cura, assieme con Andrea Regio di componer, è decidere quelle cause criminali, ed auttorità di castigare gli rei. [I Villani vengono costreti à rinfrescare novo giuramento.] Avanti ogni cosa fù commandato alli Villani, con nuovo giuramento confirmassero le antiche concordate, e patti, quali essi temerariamente hebbero ardire rompere, è violare, & annullare quanto in contrario prosontuosamente volsero di propria auttorità ordinare. Obedirono senza replica. All’hora commandato silentio, così comminciò il Castel’Alto.

[Discorso del Castel’Alto contro i Contadini.] Valorosi Soldati se mai, per guerrre questa Città fù all’ultimo pericolo vicina, ciò occorse in queste presenti sollevationi, e tumulti. E stato necessario venir de fuori à giornate con l’inimiche squadre de proprij nostri Contadini. Medemi gli vedesti andar in ronde, d’ogni intorno circondati, occupati dalli lor presidij gli Monti, tutte le forze de campi contra di noi ardentemente conspirate, e in rassegna a nostri danni la lor moltitudine.