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302 Delle Croniche di Trento

no inanimandosi. [L’interesse de Rustici perduto.] Finalmente ridotto il discorso à segno, s’accorsero, che quelli, che poco avanti si vantavano Signori, e padroni d’ogni cosa, non sarebbe passato molto, che gli havrebbe convenuto sostener la penuria, e mancanza di tutto il necessario.

Frà queste male novelle, hebbero avisi, che molti altri lor confederati, e principalmente gli Nonesi, quali aspettavano gli dassero soccorso, non potevano uscir da suoi confini, il che fù l’ultimo crollo, inasperì la novella piaga, e sommamente conturbò gli animi, già commossi, di quella miserabil turba.

Hor comminciano à riprender se stessi, biasimar la lor temeraria prosontione, ed ardire, cognoscono esser à si infelice termine stati dalla propria pazzia condotti, rivolti dall’impresa maledicevano il Castello, che per spianarlo, havevan speso, e consumato ogni lor havere, si ramaricano d’haversi con tante lor ingiurie, e malvagità irritato contro si buon Prencipe. Si lagnano, e maledicono la sorte, che habbi rivolte in loro medemi le rovine, che pria minacciavano alli Cittadini, che più habbi potuto la fortuna, vera padrona di tutte le cose, che gli perversi sforzi de Contadini, d’haver perduti con pazzi consegli se stessi, moglie, figlioli, ed ogni havere. Siamo gionti (dicevano) per la temerità nostra à termini di disperatione. Non ci sarà manco concesso il far ritorno alle proprie case, non che il recuperare la libertà, & governare gli Cittadini, poveri noi, à che miseria siamo

Si lamentavano gli meschinelli, e così deplorando la lor vita, quella rendevano più miserabile: doppò essersi di cotai lamenti, e querelle empiute quelle Villane schiere, finalmente convenero tutti unitamente, esser il lor meglio abbandonar quell’impresa, partirsi mentre puono dalla Città.

Chiamaro dunque dalle cime, & alte rupi attorniate gli presidij, disfatto è licentiato il campo, abbandonano malinconici, e sconsolati la Città.

Questa lor partenza non minuì ponto le diligenze delli primati, anzi gli diede non minor occasione di far preparationi di quello, che gli haveva poco avanti occasionato la stessa lor venuta. sospettavano gli Cittadini non ritornassero quelle truppe più forti di prima. Se ne ritrovavano molti ancor in arnese, che pertinacemente volevano combattere.

Quindi giudicarono necessario far maggiori apparati, e amassare più poderosi aiuti di gente, tanto per ridur gli Nonesi, è Solandri, & altre nationi congiurate in potere, & obedienza del Pren-