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Libro Undecimo. 287

lanti animi. Dimandò dunque de suoi interessi, quali furon lasciati in controversia, è che cosa finalmente fosse determinato. Risposero eglino con temeraria, e arrogante voce parole brusche, s’havrebbon altra volta trattate quelle cose, non esser tempo opportuno à sforzare gli Contadini portarsi al foro.

Sdegnato non poco il Busio d’una tal risposta, che gli Coloni, ò Masadori proprij gli parlassero più licentiosamente di quanto dovevano, gli s’accese l’animo. Essendo poi da uno di quelli Villani con maggior pertinacia contrastato, offeso da quel abbominevole, e rusticana superbia si lasciò cadere un roverscio, e lo licentiò con un schiaffo.

Si partirono quelli senz’altro dire, ripieni di rabbia, e colmi di veneno. Chiamarono gli altri Villani di Castel nuovo, loro confinanti, concorsero in un volger d’occhio tutti à furia, si disputò questo fatto, e poco poi fra la strepitante, e tumultuante turba à schiere fù data l’oltragiosa, è di impertinenti villanie ripiena sentenza. [Sentenza delli Rusticani contro Pietro Busio.] Che Pietro Busio, qual si faceva padrone de Contadini di dovesse far morire, per haver tiranicamente col macchiargli l’istesso sangue, trattato quelli di Nomi, per la di lui temerità, & ardire, in uscire de proprij confini, & portarsi alla giurisditione de Villani, senza passaporto, ò haver interpretata tregua, che alli Contadini era prohibito andar alla Città, & alli Cittadini alle Ville, che questi commandavano nelle Città, & quelli nelle Campagne. Diedero di mano alli Restelli, & altri stromenti da Campagna, di consimili armi guerniti corrono al Castello, occupono l’intrata, rompono, e gettano à terra le Porte, dilegiano, è con mille modi beffano il povero Busio, lo chiamano Signore, esclamano d’haver condotte quantità di decime, d’haver pronti obedito à commandi del loro padrone, essersi pentiti della lor ribellione, & ivi ridotti, genuflessi per riverire, e salutare il lor padrone. Stupirsi perche subito, come per avanti, non siano al lor Signore introdotti?

Frà questi loro heroici discorsi, spezzate, & levate à forza le porte, entrarono violentemente con gridi, che arrivavano al Cielo.

[I Villani battono la Tore.] Accorgendosi il Busio essere da tutte le parti insidiato, & cercato anzi destinato, & sententiato à crudelissimi tormenti, nè solo poter sostenere l’impeto di tanta feroce moltitudine, manco restargli luogo di salute con la fuga, abbandonato da servitori, si ritirò nella Torre, opera fatta à volto, munita à torno di fosse, & argini: ove frà due solari, ò granari fabricati, con mirabil artifi-