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Libro Undecimo. | 277 |
rezza, e coperto parlare) gli trè ordini de tribuni della plebe, à quali fosse commessa ogni auttorità assoluta. Sento in me accuti instinti dir gli costoro nomi, come d’altri intesi, pur non giudico bene manifestare in scrittura l’iniquità di coloro, che ancora vivono.
Finalmente conclusero, che quanto occorreva nella Republica fosse riportato, e riferito alli sedeci deputati, & quello che havessero essi determinato, volsero fosse stabilito, & inviolabilmente ricevuto, & osservato.
Fù tanta la forza delle seditioni di quel tempo, che invassero gli animi de Cittadini, che corse fama, che la precipitosa plebe amatrice de cose nuove approvasse gli tentati de tribuni, di quelli, che havevano per officio diffender le cause della plebe contra Cittadini, quali, ò perche troppo eccessivamente bramassero gli fosse concesso, & admesso la raggione delle podesta tributiva, ò perche, & è più verisimile soverchiamente dividessero il governo nella Città, e come cosa d’animo alto, è generoso si facessero la strada alli honori e gloria, sotto colore di Senato, contendevano per salute è libertà della Republica contra gli altri, anzi combatevano quanto gli permettevano le loro forze, è per coprire gli suoi inganni si vantavano, conforme il lor costume, d’haver frapresa la causa de poveri miserabili. [I Cittadini si dividono in fationi.] Cosi simulando il ben publico, con honesti colori, travagliavano la Republica mantenendola nelle discordie, & inquietudini.
In quei giorni si vidde più miserabile il stato, e conditione de Trentini, stante che gli congiurati machinavano cose più infausti, trattavano di ricevere nella Città gli Contadini, si spargevano voci nel volgo, che questi dimandassero quantità di denaro dal volgo, quanto volontariamente non l’havessero sborsata, l’haverebbon tolta à forza, & che ben presto gli Cittadini sarebbon stati constretti star soggetti, ed obedire alli rusticani. Narandosi queste cose in publico s’affligevano, & conturbavan gli animi di tutti, di modo che hormai parevagli haver sufficiente causa per rivoltarsi, e separarsi dal Vescovo, come se in breve havesse d’esser deposto dal Principato, e gli cultori de campi, che attendevano alla rovina della Città, doversi, mentre si può, con reciproco accordo, ed amicitia conciliare, e con essi loro confederare, come quelli s’havevan ben presto d’impadronire d’ogni cosa, con patto, che datagli la Città in lor ballia, concessogli il spoglio delle Chiese, andassero poi per gli fatti loro.