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Libro Undecimo. 273

quali nell’arte militare non havevano pari, questi in sua absenza gl’havrebbon diffesi, frà tanto s’havessero essi portati conforme il lor debito, & obligo, verso San Vigilio, e conforme il debito richiedeva, nel rimanente stessero di buon animo, che in breve havrebbe liberata la Città da tanti pericoli, è spavento.

Dette queste cose, & confirmati gli animi commanda à Castelalto, qual haveva più volte provato fedele, che facia la scielta ò (come dicono à nostri tempi) le Cernide de Cittadini, che ponga presidij, per ogni parte assicuri la Città con buone guardie armate, che distribuire le sentinelle per le mura, diffendi le Porte, & sopra il tutto stj ben sù l’aviso, che qualche interna conspiratione furtivamente non introducesse l’inimico, havendo datti questi opportuni ordini, che per all’hora parean necessarij, è sufficienti, massime provista la Città de grani, in abbondanza, il buon Prelato, commessa plenaria auttorità a Giorgio Frunspergo, Lodovico Lodrone, Francesco Castel alto, & ad altri Capitani di guerra, assieme con gli suoi Consiglieri, la seguente note andò à Riva, acciò da quella parte parimente non germogliasse qualche materia di guerra, e per aventura altri Contadini, chiamati d’Italia non s’unissero con gli Trentini, & cresciute le forze con maggior insolenza frenesticassero.

Partito il Prencipe, in sua absenza quelli, à cui fù comessa la carica della guerra, andarono in Castello. E primieramente, (il che assai importava,) havutone l’assenso dal Vescovo, procurarono fossero le Reliquie di San Vigilio, Santi martiri, & altre cose pretiose riposte in luogo sicuro. Fù commessa questa carica ad Andrea Reggio, Dottor, è Consigliere.

Frà tanto gli Soldati nella Giudicaria ammassati giunsero, & furon ricevuti nella Città, cento, e cinquanta in circa. Veduti quelli armati, ma all’hora senza guida, à quali constituirono per Capitano Angelo Costeda, che à furia s’accostavano, & sbalzavansi entro le Mura.

[Si teme nella Città.] Si commosse la Città, non sapendo forse à qual fine fossero venuti, e subito tutti diedero le mani all’arme. Nel qual tempo essendo gli animi populari divisi, & tirati in diverse fationi, ed afflitti, diede la Città miserabile esempio di se stessa.

[Seditiosi, e malvagi Cittadini.] Non mancavano Cittadini, che desideravano l’esterminio, appoggiati alla fatione rusticana, il che, acciò il tutto più facilmente succedesse, conforme il lor desiderio sollicitarono alcuni dalle Campagne seco alle rapine, quali di nascosto entrati, conspira-