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262 | Delle Croniche di Trento |
quelli si mal tratatti, di modo che una volta potranno scorgere la dolcezza del commandare, e invecchiarsi frà le ricchezze quelli, che tanto tempo viverono sotto amara, & dura schiavitudine.
Stà in vostro petto (diceva) il dominare, ò il servire. Mentre da voi non manchi, io mosso da pietà delle vostre sciagure, commiserandovi oltre modo, impiegarò ogni sforzo, anzi la propria vita per sollevarvi una fiata da tante miserie. Vi prometto ogni mia opera, e diligenza, & purche siate constanti, e corragiosi la medema libertà; dono singolare datoci da Dio, senza mai haverlo voluto revocare.
Con queste, & altre suasioni Luthero instigava, e sollecitava gli animi di quella cruda gente contro gli Prencipi, caricandoli anco di premij, e promesse. Gli Villani di lor natura desiderosi di cose nuove, havendo più volte sentito con grand’ardore Luthero predicare, e spronare la rozza moltitudine contro gli proprij Prencipi, si commossero grandemente, & pronti à conturbar lo stato tranquillo delle Città, infervorati à tali sollevationi, l’elessero lor Capitano, & tutti lo seguirono.
Ancorche poi si sij affaticato Luthero d’espurgarsi con alcuni Prencipi, non esser egli stato auttore, manco complice di simili pazzi tumulti, e sollevationi de Contadini. E però chiaro havergli egli spinti all’armi, non havrebbe da se presumesto tanto una vil turba.
Dunque con ogni orgoglio, e audacia si ribellarono da Prencipi temporali, e spirituali, perche volevano regere, e governare, non più essere retti, è commandati. [I Villani prendono l’arme contro i Nobili.] Di costoro alcuni più insolenti, dato di mano à scure di due tagli, e mancando d’altre armi, tolte dalle Stale Zappe, e Restelli, andavano senza ordine armati per le Ville, & sgridando con ciffoli la codardia delli altri, avvisavano qualmente s’haveva concluso, e publicamente stabilito il giorno per la commun salute, in cui dalle Campagne dovevano convenire per occupar à forza, & impadronirsi delle Città, Castelli, ò Fortezze, & saccheggiare gli richi Vescovi, & altri Prencipi Tirani, quali mai cessano incrudelire contra gli poveri Contadini.
In somma volevano col suo valore render commune quelle cose, che stavano alla sola libidine d’alcuni preparare.
Intese coteste novità, tutti con grande cupidigia furon in pronto, occuparon un luogo opportuno, elessero gli Capitani di Villa, in Villa, li nome de quali per esser oscuri, & barbari tralasciamo, consigliano, & di commun accordo determinano, quando