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256 | Delle Croniche di Trento |
ti di vane opinioni, si solevorono contra Christo, auttore, & condittore della Catolica Religione, è legge di gratia, e di nuovo lo traffigono, & con ben mille diverse ferite acutamente lo pungono, & senza riguardo lo lacerano. De quali altri sentendo il lor diabolico maestro disputare di nuovi modi, è formule di vivere, contro la Romana Chiesa, ribelli si separarono da Christo. Altri conforme la diversa conditione, capacità, & appresione d’humani ingegni, non credendo ne tampoco a Luthero ma quanto à loro sembrava à proposito, e convenevole, diversamente da lui tenendo, & insegnando instituirono novi riti di Religione. Tutti però lontani da Christo, e dalla sua vera Dottrina affato alieni, non cessando con nemichi dardi continuamente di colpirlo. Che se procuri stacarne un capo, ne fai germogliare sette, che mai cessano mandar verso il Cielo horribili fischi di bestemie, che non dessistono di vomitar gli suoi pestiferi veneni, che sempre spirano fuoco, & faville d’iniquità, abbruggiando, & ammazzando gli popoli, con le loro falsità, & pernitiose dottrine, non si vidde giamai serpe così velenoso, e pestilentiale.
[Origine della Lutherana setta.] Hebbe il Lutheranesimo il suo principio l’anno 1517. sotto Leone X. Sommo Pontefice, & Massimigliano Imperatore.
Havendo il Vescovo di Madeburgo commandato, fosse publicato come si costuma la Bolla Pontificia per purgare gli popoli dalli loro peccati, & acquistare un Giubileo: vi concorse gran numero di popolo, che con gran pietà nella Chiesa offerivano danari con larga mano, & in gran abbondanza. Federico Duca di Sassonia, & Elettor dell’Imperio stimò cosa indegna lasciar da suoi stati cavar tanta quantità di danaro, col permettere, restassero l’intiere Città snervate, & scemate à solo prò de Sacerdoti.
Mentre andava machinando più modi, & gravi strattageme per sturbare, è levar il popolo dall’obedinza della Romana Chiesa, finalmente s’aprese à cotal deliberatione, qual giudicò sola poter giovare à quanto haveva proposto, ciò & infelicemente gli successe, determinò d’oppore alla Chiesa Romana Martino Luthero, Monaco Eremitano di S. Agostino, huomo scelerato, inverecondo dato, alle dishonestà, & mille altri peccati enormi, acciò con ogni sfaciatagine impugnasse l’auttorità del Pontefice Romano. Luthero pronto alli iniqui pensieri del Duca, di dove considerava anco il gran nome, e fama, che era in ciò per acquistare, congregato il popolo con efficacia grande s’affaticava à persuaderlo, che le Bolle mandate da Papa à Sassoni, eran di nuin valore, stu-