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DELLE CRONICHE

DI TRENTO,

DI GIANO PIRRO PINCIO.

LIBRO PRIMO.


AA

VANTI diamo principio à trattare de Pontefici di Trento, richiede ogni buon ordine abbraciare, & narrare l’opere, & fatti de Duci Trentini, quali governorono al tempo de’ Longobardi. Sarebbe cosa monstruosa, & sproportionata, se doppo l’haver incominciato l’Historia de Pontefici andassimo fraponendo Prencipi temporali.

Morto dunque Clefo Re de Longobardi, ucciso in Pavia da un povero Ragazzo; scrive Paulo Diacono, che gli Longobardi governorono il Stato per spatio di dieci anni entro, & fuori del loro distretto, destinati trenta Governatori per li Luoghi principali. [Trenta Longobardi destinati al governo] In Pavia Laba, in Bergamo Wailare, Alachio in Brescia, in Trento Evino, nel Friolo Gisolfo, & parimente li altri presero in governo il rimanente delle altre Città, [L’Italia domata da Longobardi] ogn’uno (come dir s’accostuma) la sua, quali il settimo anno della venuta d’Albuino, occuporno, & suggettorno l’Italia quasi tutta à Longobardi. Mà per esser (il nostro scopo, & ultimato fine metter alla luce le cose appartenenti solo l’interessi passati del Trentino) devessi sapere [Francesi assaltano gli Trentini.] che havendo li Francesi in quel tempo medemo fatta invasione nelli Trentini: Gli Nonesi (popoli habitanti nella Vale di Non, situata sopra Trento, [Li Nonesi si arrendono] della quale poi si farà più essata descritione) volontariamente si resero, & diedero il lor Castello, & Fortezza in mano de Francesi; si dimandava il Castello Anauno, ò pur (ch’è il medemo) Nonese. Non tantosto intesa con animo assai turbato da Ragillo Conte de’ Longobardi cotal ribellione de