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248 | Delle Croniche di Trento |
tura destro, ma costante. Fece veder, & toccar con mani à tutti con quest’esempio non ritrovarsi cosa tanto malagevole, & ardua, che per l’industria, & indefessa fatica dell’huomo non possi esser agevolata.
Frà tanto superato Carlo il stretto, & procelloso Mare frà la spiaggia Francese, e l’Isola Britana, sotto frigidissimo clima, & [Carlo passa alla Fiandra.] constellatione ondeggiante, prese porto nella Fiandra nel 1520. gli 20 di Luglio, dove lodati prima tutti quei Prencipi, che havessero havuto à petto l’antica dignità Alemanna, principalmente ringratiò il Trentino, & gli altri Comissarij da quali pareva riconoscesse ogni suo honore, & la medema Corona Imperiale? Fatti d’ogni parte gli soliti apparecchi, & ordinarie pompe per la Coronatione, conforme fù sempre per l’adietro da maggiori costumato, [Aquisgrana Città de li Eburoni.] in persona di portò in Aquisgrano, prima (se riguardiamo le congieture) Città delli Gleusoni, popoli connumerati frà gli Celti, con altro nome detti Francesi cumati, non molto lontani dalla Selva Ardena, dove è antichissimo costume, che gli Imperatori prendino la lor prima Corona dell’Imperio.
Referiscono che appresso gli Gleusoni in certa villa per nome chiamata Lupilia, overo come altri leggono Lupia, non molto discosta dalla Città (usando gli vocaboli de nostri tempi) habbi havuto il principio la stirpe di Carlo Magno, che Pipino, & Carlo siano stati Fiamenghi, & Tedeschi insieme. Onde vogliono, che l’Imperio fosse trasportato dalli Greci alle Alemani di qua dal Rheno, ove volgarmente son detti Fiamenghi, ò più tosto sij stato a questi restituito. A proposito Aquisgrano è Città Espiscopale della Provincia di Barbantia, sottoposta all’Arcivescovato di Colonia. Colonia già Aggrippina nell’inferior Germania Città delli Utij populi Fiandresi è l’Arcivescovale.
Dunque ad Aquisgrano concorsero gli Prencipi Elettori, gli Comissarij, & gran numero di nobiltà, ove Carlo con tanto apparato di richezze d’huomini, & cavaglieri si portò, che non mi da l’animo accenare, [Singolar pompa.] non che descrivere si suprema pompa. Ciò anco tralascio acciò alcuno non credesse, che io pretendessi di estendermi più nelle lodi di Cesare, (non havendo egli bisogno, che siano acclamati gli egreggij suoi encomij, avenga che da se stessi si propalano) che nelli gesti del Trentino la cui narativa fù in questa mia opera principal scopo.
Non mancorono intelletti più elevati quali più delicatamente le delinorono. Tutti contendeano d’uscir à vista dell’Imperator in