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246 Delle Croniche di Trento

senza rimedio, piangendo la nostra infelicità, angustiati, & travagliati da gente dolorosa, & spietata di diverso genio, & paese, ò pure, respirando, potiamo per mezo vostro per la vostra sapienza, costanza, & fede ricovrarci, & vivere nella nostra antica auttorità, dichiarato Carlo Austriaco Imperatore, giovine tanto pregiato, in cui pare il Cielo habbi epillogati tutti gli suoi influssi, dato alla conservatione della vostra salute, & alla custodia (mercè alla sua benevolentia, liberalità, & diligenza) d’ogni vostro bene, & della vita medema.

A che mi prendo tanto travaglio, stando in questo circolo, ove non scopro alcuno, che sempre non habbi havuta divotione alla Augustissima Casa d’Austria, qual non habbi merito verso la Patria, & in vero se io contemplo ciascuno di loro, quel sereno aspetto, che rappresenta un consenso tutto mi solleva, & ristora la mia hormai affanata mente, mi par già di vedere la Germania, che habbi medianti gli vostri favori, ritenuta, & confermata la pristina, & antica di lei autorità.

Espresse il Trentino questi sensi con tanta vehemenza, & calore nel diffendere, & portare la causa di Carlo, che insinuava con l’accenar dell’occhio molte altre cose, quali più tosto desiderava fossero intese, che spianate; S’adossò appresso agli altri affari, quali molto maggiori in questo interesse haveva frapresi, che nell’altre cause, anco questa briga. E conoscendo, che il Francese potentissimo contrario teneva in Germania molti suoi partiali, e fautori della di lui Corona, si lagnava, non lo poteva portar in pace, s’affaticava quanto poteva per ridurre questi tali al partito Austriaco, si portò in somma con tanta cura, diligenza, & arte, che finalmente col favore de molti Prencipi, & principalmente per le fatiche, & application vehemente del Trentino, si condusse il negotio à segno, che Carlo superata la fatione Francese, fù dichiarato [Carlo V. eleto Re de Romani.] nel famoso concilio di tutto il mondo, tenuto in Francfort, Imperatore, & Re de Romani, poi da Clemente Settimo Sommo Pontefice Coronato in Bologna gli 28. Giugno 1519.

Terminate queste cose avanti tutte le nationi, fù destinato Ambasciator [Federico Conte Palatino.] à Carlo in Spagna Federico Conte Palatino, fratello di Lodovico, Elettore Imperiale, passato colà ritrovò il Re Carlo in un Castello per nome detto, conforme la lor lingua Molino, à cui conforme hebbe commissione consegnò in decreto dell’elettione gli 30. Novembre dell’istesso anno. In questi medemi giorni il Trentino fece ritorno alla Patria, non molto poi fù richiamato dalli altri Comissarij Imperiali in Insprugh ove dimorò per qualche giorno.