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218 | Delle Croniche di Trento |
messo la cura di tutto l’Imperio. Havendo visto come benignamente era stato da Cesare accolto, & trattato, & ch’havea conseguita la bramata intima di lui gratia, ritornò à Trento, acciò aggiustate le di lui cose famigliari, più libero potesse ritornare alla Corte, esercitar le cariche à se commesse, & più commodamente continuarle.
Massimiliano qual già haveva conceputi gli alti, & generosi spiriti di Carlo suo Nipote, essendoti portatto à Bleso, così da Alemani chiamato, Castello dell’Austria, situato sopra il Fiume Anaso, da repentina febre assalito nel progresso dei suoi desiderij,[Massimiliano Imperatore muore.] abbandonato passò à miglior vita, pianto, & desiderato da tutti.
Morse gli 12. Genaro 1519. d’anni 59. d’età, 9. mesi 19. giorni, & 21. hora. Fù con solenni, & pomposi Funerali sepolto in Nuistot in Città nova, luogo dell’Austria, dove anco hebbe gli suoi natali. Si che quella Città gli fù luogo di risplendente nascita, & funesto, & amaro sepolcro.
Da questa infausta nova restò il Trentino turbato di modo, che parve esser caduto d’ogni speranza, conceputa di dignità, & honori; pianse amaramente la sua disgratia, & miserabil fortuna, reputò non potergli avenire più tristo incontro per suoi disegni.
Dunque così sbigotito, & perso d’animo, presi Cavalli di veloce corso, quali altrimente sempre gli chiamarono dalle poste, per antica ordinatione d’Imperatori per le strade publiche in debite distanze destribuiti, de quali si servono, quelli, che con gran prestezza portano lettere d’importanti negotij, si portò in fretta ad[Il Trentino si trasferisce in Insprugh.] Insprugh per abboccarsi con Consiglieri del Reggimento, con quali prima si condolse della grandissima perdita d’un tanto Imperatore, e del publico danno per la di lui morte, poi promise ogni sua diligenza, fatica, & pensiero, ovunque havessero conosciuto esser necessaria la sua opera in accidente tanto infausto, & pericoloso, rendevagli certi sarebbesi portato in modo, che havrebbe fatto credere à tutto il mondo, che il Trentino mai mancò d’impiegar ogni sforzo in utilità del publico. Non ricusava (quando havessero giudicato convenevole) medemo andare à consolare le due Regine Anna, & Maria, una moglie di Ferdinando, l’altra di Lodovico Rè d’Ongaria, quali si poteva verisimilmente credere sarebbono state addolorate, immerse inconsolabilmente in fiumi di lacrime per la publica, & lor propria perdita, causata per la morte di quel potentissimo, & magnanimo Imperatore. Posto conveniente freno à singulti, & dolorosi pianti, determinarono