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Libro Decimo. 217

Alemani chiamano Dieta. Augusta fù per tal affarre giudicata, & destinata luogo à proposito, alla qual doveva esser presente il medessimo Imperatore. Correva l’anno Christiano 1518. Ove il Trentino fù non solamente come Prencipe Imperiale, ma con particolari lettere di Cesare, in persona chiamato. Ivi conosciuto con qual integrità havesse governata la Città di Verona, fù concluso per decreto del medemo Imperatore (qual haveva molto ben conosciuto essere necessario, tenere un tal campione, appresso di se) non essere bene che il Trentino per la sua rara virtù, & inviolabile fede partisse dalla Corte, & da publici, & ardui affarri dell’Imperio, ma in ogni modo dovesse seguire Cesare, acciò con la indiffessa, & continuata fatica per l’avenire, assieme con altri Prencipi aiutasse sostenere il peso publico di quel supremo governo.

Si trattava in quella Dieta d’eleggere un successore nell’Imperio: [Dieta celebrata in Augusta.] Già lungo tempo haveva Massimiliano tentato questo negotio, desiderava (sapendo quanto l’importasse questo interesse) che Carlo Rè di Spagna, Nepote, nato di suo figliolo Filippo gli succedesse, & fusse eletto Rè de Romani.

Ciò posto in consulta, si disputò longamente, ciascuno (così commandando l’Imperatore) disse il proprio parere. Quall’havendo conosciuta la buona loro inclinatione ver la sua Corona, & che desideravano differir questo negotio alla Dieta di Franchfort, che in breve si doveva celebrare, determinò doversi prolongare l’elettione à quella, in cui li Prencipi Elettori dell’Imperio havrebbon determinato, conforme il ben publico, & lor reputatione. Ultimate queste cose in Augusta, il Trentino fece ritorno alla patria. L’Imperatore non molto poi venne in Insprugh, la dove à pena salutati gli amici, & vista la patria, convenne parimente al Clesio trasferirsi, qual fù con tanta demostratione, & accoglienza ricevuto da Cesare, che volse fosse annoverato frà gli suoi più intimi Cortegiani, & Consiglieri. Sapeva benissimo con quanta agevolezza, & dolcezza di trattare s’havesse diportato in tutti gli congressi delle Provincie dell’Austria superiore, & inferiore, avvenga che pareva nato per trattar negotij. D’onde crebbe tanto in gratia, & potere appresso l’Imperatore, alla cui famigliarità di già era stato admesso, che tutti credevano, & tenevano di certo fosse per conseguire appresso di quello il supremo honore, & il più degno luogo, & che Massimiliano (quando fosse vissuto in lungo) gl’havrebbe (tanto l’amava, & stimava) com-