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210 | Delle Croniche di Trento |
di Pressanone alli antichi Duchi, & Vescovi di Trento, chiari, & eccellenti per gli fatti heroici, espressa testimonianza potendoci rendere di questo il testimonio de Scrittori irrefragabili. Che in tutte le Diete, & Congreghe tanto Provinciali, quanto Imperiali, in qual si voglia luogo della Germania legittimamente intimate, sempre per antica consuetudine fù preferito il Prencipe di Trento à quello di Pressanone; Ove convengono gli Prencipi per trattar delle amministrationi, & governi delle Provincie, & Città, non per disputar de Vescovati, Chiese, & cose Divine.
Si servì parimente d'alcuni communi amici, la cui integrità, diligenza, & prudenza già in più negotij haveva esperimentato, per rimoverlo da cosi disorbitante, & precipitoso consiglio. A quali (dicesi) rispondesse non esser più in suo arbitrio recedere dal Principato, trattandosi d'un interesse concernente la publica auttorità, qual s'apparteneva non à se solo, ma alla Città, & tutto il publico di Pressanone.
All'hora il Trentino con lettere di proprio pugno dichiarò quel suo generoso animo, tutto di pietà e di gentilezza ripieno, dimostrando non haver egli occasione alcuna di biasimarlo, & accusarlo col seguente tenore.
Reverendissimo, stupisco, che mi vadi in cotal maniera biasmando, & rodendomi la riputatione. Io ne anco per imaginatione inventai novità alcuna, mai tentai cosa, che tutti per antica consuetudine da San Vigilio fin quì, non l'habbino praticata, à che cosi aspramente contrastarmi, & dilacermi? Sempre gli mostrai segni di singolar benevolenza, ne mai mi partirò da questo proposito d'inviolabile amicitia. Argomenti S. S. da quanto gli scrivo, nel tempo medemo son da lei minacciato dell'ultimata mia rovina, ed esterminio del popolo: la mia complessione non può ambir gloria nel fomentar controversie, & liti, reputa somma lode in sradicar gli odij, & rancori. Consideri la mia bontà, piacevolezza, & animo tranquillo in tante ingiurie fattemi. Dessisti provocato dal disordinato desiderio de suoi Cittadini d'oppugnarmi, & apportar à se travaglio, & rovina ad altri. La sua reputatione non comporta consimili disorbitanze, ne la mia d'esser vilipeso, & ingiuriato; Poi ove non sarà in pregiuditio alla mia dignità gli prometto ogni favore, & ossequio. E necessario doppò haver per buon spatio di tempo patientato ogni indignità, & vituperio finalmente diffendersi da tanti oltraggi.
Di gratia non dij orecchie alla sciocca plebe, non faci stima della temerità d'un commosso, & sollevato popolo, qual sovente con petulante audacia suol rivolgersi contro gli loro Prencipi, quelli sceleratamente trava-