Pagina:Annali overo Croniche di Trento.djvu/236


Libro Nono. 209

tavano nuove scene, & spettacoli, con nuove inventioni di quel arte. Si udevano continuamente nuovi scherzi, & cose da ridere, trattenendo in questa guisa gli circostanti in allegrezza. Descritti gli primi sacrificij, à Dio fatti, le consecrate primitie de novelli frutti, gli celebrati, per molti giorni in Castello, con gran gentilezza, benignità, & allegrezza de tutti, solenni, & continui convitti, fà hora di mestieri si estendiamo non poco, in delineare per ordine il rimanente.

[Controversia trà il Vescovo di Presanone, & il Vescovo di Trento.] Prima sarà bene brevemente trattare alcune particolarità intorno l'ambitiosa controversia, mossa dal Prencipe di Pressanone, à quello di Trento. Quello di Trento ancorche vivesse lontano, & fuori d'ogni sospitione d'arroganza, le di lui qualità, & virtù (come suol accadere) gl'amassarono non poca invidia. Perilche quello di Pressanone non volendo essere reputato inferiore, & come era huomo di nascita non volgare, & d'animo altiero, tocco & acceso da competenza, sdrucciolò in contesa. Riprendeva quello di Trento quasi d'insolenza, perche voleva essere preferito, & absente lo biasmava: Ma acciò non paresse di far ciò per invidia, inventò raggioni apparenti, & che à poco accorti, & occulati havevano del probabile. Diceva dolersi, & lamentarsi gravemente quelli di Pressanone, s'anteponesse, contra ogni raggione, al loro Prelato, il Prelato di Trento, che qual si voglia Vescovo nel proprio Vescovato deve preferirsi al straniero, che non portava il dovere, quando si fosse presentata l'occasione, che il Vescovo di Trento fosse venuto à Pressanone, questo gli havesse ceduto, che tutti reclamavano doversi ricercar, & conoscere del grado, & dignità loro, qual all'altro dovesse esser preferito, che lui condanava quella pazzia, & tumulto popolare, & abboriva quall'aura Civile; Che però non era cosa inutile, anzi conforme ogni giusta politica il dar orecchie, & ascoltare le querele de sudditi per quiete degli animi, quali conforme non facili, & leggieri, cosi altrettanto pronti alli precipitij. Havendo il Trentino conosciuto che gli suoi felici successi non eran à ciascun di gusto, massime à quello, in cui non minor speranza tenea reposta, che nelli proprij, & da chi sperava ogni agiuto, & assistenza: & che gli bisognava contra ogni stile antico, & reputatione della Città di Trento far contesa del luogo, & precedenza; dolendosi, & commiserando quell'anomo superbo,mandò sugetti, che con preghiere lo disuadessero da quel sregolato proponimento, & esponessero essere à tutti palese non doversi in nuin modo comparare il Vescovato