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Libro Nono. 207

la Filosofia madre de famiglia, & le sue allieve, con le lor leggi, & decretti, che le porte del Tinello fossero spalancate alla sobrietà, che quel sapientissimo Prencipe havesse conosciuti quelli alti ingegni de convittati, prima di convittargli.

Mancaressimo assai quando parimente non soggiongessimo con quanta allegrezza fosse celebrato, & applaudato, acclamato, & approvato quel Convitto. Era nel mezzo del luogo una [Banchetto allegro.] Fonte d'acqua scaturiente, di dove per canali di bronzo scorreva continuata l'acqua, rinverdendo le quasi aride herbe per l'estremo calore. Haveva il Pontefice ordinato si turrassero tutte le bocche de rivi, per quali erano gli flutti dell'acqua condotti, & si divertissero altrove mentre durava il convito. Era il banchetto dirimpetto al spargimento della Fontana. Giunti alle fonti, per frode, & istigatione d'alcuni furon secretamente cavati senza, che se ne facesse moto al Prencipe, gli ostacoli del acqua: quelle trattenute à forza subito proruppero impetuose, & precipitosamente uscite nel luogo del convitto allagorno tutto il pavimento, e saltellanti andavano scherzando per le verde herbe, poi insidiose, & inganevoli assalirono le Dame, & altre Signore convitate, rinfrescandogli, & bagnandoli gli asciuti piedi.

Quelle non sapendo la conditione del luogo, ne aspetando consimil ridicoloso oltraggio, da chi eran solite ricever corteggi, & gentilezze, di già si tenevano per ispedite. Credevano, che l'Adige uscito dal proprio letto, innondasse tutto quel luogo: quindi regettate le mense, saltano in piedi levano di sotto le vesti, girano quà, & là per l'acqua, frà herbe ascosa, dimandando ogn'una di loro soccorso, non sentivasi altro che feminili gridi, ogni cantone era ripieno di quel muliebre tumulto. Rendevasi il spavento di quelle Signore tale, che si credevano la Città inondarsi, & sommergersi in quella notte dal crescente dell'Adige, si riputavano perse, non credevano più ritornare à chari mariti, & figlioli, si chiamavano felici le confessate. Dall'altro tanto gli Cavalieri, & altri Signori auttori, & complici dell'inganno si ritirarono nel più eminente luogo del giardino, osservando ivi le povere Signore stranamente brillare per quelle acque, disfacendosi nelle risa. IL che sentito dalle Dame s'avidero esser stata una lor strattagema, & burla per sollievo del convito inventata, per il che se la presero in bene, & in scherzo quanto gli era occorso. Dunque lasciate le Sandale, ò Pianelle nel scampare, andarono con le vesti succinte, & che d'ogni parte bagnate sgocciola-