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Libro Nono. 195


Giunto alla piazza ove da Cittadini con grande artificio era fabricato un Castello di legno, con molte Torri, alto, & superbo: gli Soldati accinti alla battaglia come havevan già ordinato provocarono una specie di guerra e dato il segno delle Trombe, e Tamburi, accorsero espediti con animo lieto, & alzati gli gridi subito assalirono il Castello.

Applicano l'Aquila, s'urtano l'un l'altro, cingono gli muri gli battono, & vi saltano sopra, non tralasciano cosa di fuori, che potesse desiderarsi in soldati gagliardi, & valorosi. Ne manco esperti, & bravi si mostravano gli Castellani, che di dentro erano alla difesa. Altri combatevano fieramente in diffesa delle muraglie, altri con gran forze, & resistenza diffendevano, le Porte, propugnacoli, & torri, ributando bravamente, & regetando quelli, che si sforzavano ascendere, & con finte pietre, fatte di carta in forma di ballone, ò di grande, & vacue balle, con grand'artificio fabricate, constringevano gli adversarij abbandonare gli argini, & trincere. Poi quelle balle cosi concave, & piene di vento, lanciate con gran forza nelle teste di quelli, che contendevano con le mani arramparsi sopra gli muri, ribalzavano subito, & ribatutte senza haver offeso alcuno venivano à cadere con gran gusto de circostanti, sopra il popolo. Altri facendo, improvise sortite assalivano inconsiderati repentinamente l'inimico, & con gran gridi riportavano le prese insegne nel Castello.

Per tal perdita arrabiavano dal dolore, & più fieramente s'accendevano d'ira, & sdegno gli soltadi, che combatevano di fuori, e doppò haver combatutto buona parte del giorno rinforzato l'impetuoso assalto, di nuovo con duplicata virtù attacarono il Castello, s'impadronirono, & recuperata l'Aquila con stridi inauditi dalle fenestre gridavano vittoria, & scacciato il presidio, lo destrussero mandandolo à fuoco, & fiama.

Stette il Vescovo in quella Cavalcata con suo gran gusto à mirare si dubiosa senza sangue, & gioconda mostra di battaglia; & lodò senza satiarsi la gran virtù de Trentini, quali come in molt'altre cose, cosi in questa si portarono eggregiamente, dechiarando la gran lor benevolenza nel suo Prencipe. D'indi entrarono con lungo ordine de magnati nella Chiesa di S. Vigilio patrone, & tutelare della Città, in cui con gran attentione furon essequite le cose spetanti la sua Consecratione, & stabilironsi l'interessi attinenti al Principato.

Prese poi conforme l'antiche constituitioni, & consuetudini il