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Libro Ottavo. | 191 |
canonica, non essendo esso, come era il dovere, stato artificiosamente chiamato dal Collegio: nondimeno Leon Decimo considerato maturamente il tutto ratificò, & confermò l’elettion fatta da Signori Canonici, si che con mirabil prestezza il tutto fù espedito conforme havevan saputo desiderare.
Havuta il Clesio la confirmatione dal Romano Pontefice prese il scettro, & il governo della Città, & Territorio Trentino; Cominciò havuto il possesso à pensare come più utilmente potesse se [Dignità Episcopale.] stesso reggere, & la sua Chiesa conforme richiede il stato, & dignità Episcopale, della quale siamo dalla materia presente avisati trattarne alquanto.
Si legge, che in Antiochia per decretto furono gli fedeli la prima volta chiamati Christiani, & Giacomo Apostolo essere stato il primo Vescovo instituito nella Chiesa di Christo. E doppò, che restaron gli Apostoli nella guerra di Christo estinti da persecutori de Christiani si sono subrogati in lor vece gli Vescovi. Il Vescovo è quasi un speculatore, ò spia nella Chiesa, posto à considerare, la vita & costumi delli huomini. La loro dignità, & autorità non si leva, ò sminuisce, ancorche presente si ritrovi il Cardinale, & Legato Apostolico nella lor propria Provincia. Non deve esser in dubio ad alcuno, conforme testifica Sant'Agostino, doversi il Vescovo preferire al Prete Cardinale. Come dunque il popolo, & fanciulli (conforme s’ha da sacri Annali) incontrarono con le palme, & olive il nostro Christo supremo Sacerdote, & Profeta quando fece la sua entrata in Gierusalemme: Cosi il Vescovo qual in terra tiene il luogo di Christo, & hà cura della Christiana Religione, e perciò quando entra nella Città deve da tutti essere incontrato tanto affermano quelli, che ponderano, & osservano le Sacre Scritture. Veramente si deve al Prelato Vescovo gran riverenza, può egli à ribelli, & nemici intimare la guerra, & entrar in battaglia per diffesa della sua Chiesa; quanto si debba al Vescovo lo scopriremo benissimo se con patienza leggeremo, & obbediremo all’Apostolo.
Commanda questo, che gli medemi Principi sijno obedienti alli Vescovi, imperoche il Prencipe può esser da quelli giudicato. Gli Vescovi devono essere dalli Re honorati, in niun modo giudicati. Dunque non sia maraviglia se tutti gli Sacri Scrittori esclamano contro quelli, che recusano obedire alli Vescovi, asserendo non solamente doversi come infami scaciare dalle porte delle Chiese, ma in oltre meritare d’esser sbranati dalli stessi denti infernali. Che