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190 | Delle Croniche di Trento |
[Bernardo ritorna alla patria.] studio nell'une, & nell'altre, conseguite con gran gloria, & applauso l'aureole, ritornò gloriosamente alla patria, in quel tempo, che Giorgio Vescovo di Trento si ritrovava à Verona Luogotenente (cosi dimandan gli Vicegerenti de Prencipi) dell'Imperator Massimigliano, al governo di quella Città, & Territorio; Questo saputo l'arrivo di Bernardo, qual gli fù gratissimo subito lo chiamò alla sua preferenza, & lo annoverò frà gli suoi Consiglieri, nel qual luogo esercitò quella carica fidelissimamente, & operò cose eggregie. Scoprendo il Vescovo esser quel soggetto, & sua prudenza più necessarij nella Città di Trento, che à Verona, commandò si transferisse colà, dove hebbe con gli altri Luogotenenti, & Conseglieri la sopraintendenza di quel governo Trentino.
[Bernardo Protonotario Apostolico.] Circa il medemo tempo fù da Leone Papa creato Protonotario Apostolico, poco poi Archidiacono di Trento; cosi costumano [Archidiacono di Trento.] parlare gli Sacri Scrittori. Consumò in questi luoghi il spatio di trè anni, & fù chiamato dall'Imperatore Massimigliano in Insprugh, & aggiunto alli soprastanti de negotij Regij, quali regono, [Bernardo Senator in Inspruch.] & governano le Provincie, fù assonto alla dignità Senatoria, & alla pubblica amministratione con gli altri, la dove con somma sua lode visse deciotto mesi, e fece veder con fatti di lui degni essere molto esperto, & pratico, nelle cose, che si richiedono al buon governo politico.
In questo mentre venuta nova della morte di Giorgio Vescovo, subito ritornò a Trento, ove trattandosi del successore, apparendo [Bernardo creato Vesc.] esso impuntabile, & adornato di tutte quelle qualità, che si desiderano in un Prelato, fù à pieni voti dal Reverendissimo Capitolo canonicamente inalzato con universal gusto, applauso, & consenso de tutti alla dignità Episcopale, & Principato di Trento, l'anno 1514. gli 13. di Giugno, del che Cesare ne sentì straordinario piacere, e per la gran allegrezza commandò gli fosse restituito il Castello di Trento, il che subito fù esequito.
Frà tanto Antonio Quetta Dottore, & Secretario del Prencipe con ogni diligenza, essendo specialmente destinato ad esequir quel negotio, procurò la confirmatione in Roma, havendo Procuratore Angelo Cesio, qual poi hebbe un figliuolo Cardinale, che con ogni ardore agitava quest'affare: & Andriano Cardinal di San Grisogono riferì il processo dell'eletione al Sommo Pontefice. Ancorche havesse contrario Giacomo Braniscio Dalmatino, quella volta Decano della Cathedrale di Trento; questo alla gagliarda, s'opponeva, protestando non essere quell'elettione