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182 | Delle Croniche di Trento |
za il pronto obedire, haveresti giudicato con più appropriato nome doversi chiamare figlioli, che fratelli.
Stimarono dunque sempre tanto la Santa unione fraterna, che arrivarono, & in molte cose sovverchiarono quelli tanto memorati esempi de tempi antichi.
Espresse Bernardo fatto Vescovo, & Prencipe di Trento quelli indisolubili animi sapientissimamente, con bellissima impresa di sette verge assieme con strettissimo nodo avinte, & legate, aggiontovi il Moto: UNITAS, dichiarando in simil modo essere quelli sette fraterni cuori, & volontà frà di loro indisolubilmente legati, con validissimi vincoli di perfetta unione, & fraterna benevolenza, per qual si voglia incontro, & estremo avenimento sempre mai inalterabile. Volse in ciò quel prudentissimo Prencipe imitare Scyluro, questo (come scrive Plutarco) vicino à morte lasciando superstiti figlioli maschi ottanta, fece portare un gran fascio di lancie, & mostratele à ciascuno commandava loro, che le rompessero, & spezassero cosi alligate insieme, negarono tutti esser di bastevol forze per tal prodezza: le prese poi egli medemo d’una in una separatamente, & in tal guisa con facilità tutte le ruppe, instruendogli in tal modo si renderebbono insuperabili, & potentissimi quando perseverassero, uniti, & colligati in Santa unione; deboli, & all’incontro impotenti quando frà di loro vi fossero entrate le discordie. Non puote donque giamai aversità di morte ne desiderio di regnare, ne altro pestilentiale incontro sciogliere, nè in modo alcuno rompere, ò snodare quel Santo groppo, e ligame d’unione, & pace de fratelli Clesiani.
Contendevano solo frà di loro, & con vero desiderio lo dimandavano dal Cielo (Santa in vero discordia, e Christiano contrasto) d’esser con anticipata morte levati da questo mondo (se però ciò S. Divina Maestà havesse aggradito) purche il rimanente del tempo, che havrebbero sopravissuto, alli altri fratelli sopraviventi fosse stato concesso. Tenevano di certo non morire, ancorche di morire gli convenisse, ma vivere ne petti de viventi fratelli.
Con animo dunque tale, tutti (Bernardo solo Cardinale, & Aliprando suo nipote sopraviventi) condussero la lor vita all’ultimo spirito, fino alla morte; havendo resi più chiari quelli trionfi, che reportarono con loro eggregij fatti, guerreggiando in diverse bataglie, nell’amarsi l’un l’altro con tanta carità, e reciproca benevolenza, consacrandogli in tal guisa all’eternità. Morsero tutti avanti l’ultima età, & havendo in terra goduta una quasi che par-