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180 | Delle Croniche di Trento |
sforzo batteano Roverè, Castello & à nostri tempi Città situata frà l’Alpi Trentine, hebbe in quella molte cariche militari, in tempo che Ruberto Sanseverino, Generale delle squadre Venete non potendo sostenere il valoroso, & coraggioso assalto, fattogli da Trentini si precipitò nel Fiume, qual poi ritrovato nel voraginoso vaso dall’acque coperto, fugato, & sparso l’Esercito Veneto, per ordine del Vescovo fù da quelli Reverendi Sacerdoti sepolto. Hebbe parimente molt’altre cariche di guerra nelle quali ne riportò sempre somma gloria Fù Cavaliere di grandissimo giudicio, dalla stessa natura inclinato à qual si voglia opera virtuosa; finalmente desideroso di quiete, & riposo si ridusse alla sola administratione della sua famiglia, contento delle proprie entrate, quali haveva in gran copia, & abbondanza, essendo in questo mentre Capitano della Città, carica da lui essercitata con publica acclamatione, & aplauso. Nel punto che era più necessaria la sua amministratione abbandonò gli suoi Cittadini, aggravato (come si sosperò dalla peste, l’anno 44. della sua età, passò, con spiacere universale, lasciando di se grande desiderio à miglior vita. Rimasta per la di lui immatura morte tutta attonita, & sconsolata la Città, lagnavasi non poco della perdita d’un tanto Campione.
[Baldessar, Michele, Bernardo, Giacomo, Giovanni, Sigismondo figliuoli d'Aliprando Fratelli concordi.] Lasciò sette figliuoli doppò la sua morte, Baldesar, Michele, Bernardo, Giacomo, Giovanni, Giorgio, & Sigismondo, quali tutti hebbe da Dorotea Consorte, & Dama di gran integrità, nata dalla nobilissima, & antichissima famiglia de Fuchseri, quali han stretta parentella con molti nobilissimi frà gli primarij della Germania. Habbiamo ciò voluto dire, acciò venghi à notitia di tutti, rendersi Bernardo Clesio d’ambe le parti più chiaro, & famoso; havendo la prosapia Materna la sua origine da principali della Germania, & la Paterna da antichissimi Cavalieri, & che han stretti nodi di consanguinità con nobilissime, & principali famiglie.
Dunque da questi sono nati figlioli non indegli della simiglianza paterna, non degenerando da costumi, & opere virtuose de progenitori. S’amarono vicendevolmente più che con amor [Insigne esempio di fraterno amore.] fraterno, non è ciò dal verisimile lontano; Dobbiam senza alcuna hesitatione credere essere stati assieme colligati con quella forza di reciproco amore, & carità, che conviene à chi son nati d’un medemo ventre, cavarono dal materno seno stimolo, & fomento di tutte le virtù à piene poppe, & in grandissima abbondanza il salutifero alimento della concordia; Crescendo con ogni