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Libro Ottavo. 179


Non giudicava poter quel buon destriere superar con straordinario salto quella larghezza. Mà s'inganò molto, ancorche in suo pro, perche il Cavallo con veloce corso giunto alla estremità della voragine, levatosi (cosa inaudita) à guisa d'uccello in aria, cosi volendo gli superi, & la sorte, ò il buon Angelo della Clesiana famiglia si portò con improviso sbalzo senza offesa all'altra parte, recuperando in tal guisa la già disperata, & perduta vita.

Superato un tal pericolo smontò subito da Cavallo, & accarezatolo pullendoli le crene lo baciò in fronte, qual ancora suaporava anhelanti schiume. Non è mai andato in oblio tal prodigioso fatto, ancora quelli habitanti mostrano il luogo, ove il Cavallo fece quel miracoloso salto. Giorgio poi, rivolto à quella fiera, arrabbiata, & forsenata turba tutto vampante di sdegno dall'altra rippa del Fiume gli minaciava tutti della vita, e correspondendo [Giorgio generoso Campione.] alle minaccie, non permise una tal sceleragine restasse molto tempo invendicata, posciache distrusse in breve tutta quella empia, schiara, e vil canaglia, quali cose dichiarando à sufficienza la grandezza di quel generoso, & invitto animo, giudichiamo superfluo soggiungere altri di lui heroici fatti, che pur troppo sovengono al scrittore, ma di vantaggio più celebri di quello, che una sol pena potessero essere penelleggiati.

[Aliprando padre di Bernardo Cardinale.] Manco Aliprando il figliuolo, & padre di Bernardo degenerò dalla stirpe Clesiana, non fù inferiore à Giorgio, egli ancor giovine fù in gran stima appresso tutti. Si che la minor delle di lui maraviglie fù l'esser pervenuto à tanta gloria, & grandezza, che superò di gran lunga con veridici effetti la gran aspetatione, che tutti concepirono della sua persona.

Questo Barone da suoi antenati hebbe in heredità il solo Castello di Cles, ma sotto la Clemenza de' Serenissimi Arciduchi d'Austria aquistò in breve molti honori, quali maneggiò con ammirabil sua reputatione. Gli furon commessi anco molt'altri straordinari affarri, riducendoli tutti à fine con pari giustitia, & fortezza. Valse assai, & per natura, & per dolci artificij nel concigliare gli animi, ancorche alterati, di modo che, come non era superato d'innocenza, & bontà di vita, cosi nell'industria di obligarsi in benevolenza non hebbe pari. In due cose principalmente portò la preminenza nel ascoltar volontieri, & nel dolce discorso, per il che riuscì à tutti gratissimo.

Spicò grandemente la di lui virtù nella guerra che Hebbe Sigismondo Arciduca d'Austria con Venetiani, quando à tutto lor