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Libro Settimo. | 161 |
successo resi più animosi, combaterono più virilmente, con radicata impressione è fermo proponimento di levar ogni suspetto d’esser rovinata la Città, ò di lasciarvi la vita. Si sentivano gli gemiti, & sospiri de moribondi, non sapevasi per ancor cosa fosse; Poscia si sparse il tumulto pr tutto l’Esercito, come gli suoi erano da nemici mandati à fil di spada. Di già s’havevano con l’armi fatta la strada aperta, fino a mezzo le squadre. L’improvisto, & non pensato avenimento causò gran confusione, e timore ne’ petti Italiani. Si stupivano ove havessero tanta speme, & animo gli già vinti; & scacciati dalli suoi confini.
A questi non premeditati successi omninamenre irresoluti di partito, & stupidi si ritirorono senza intermissione scacciati & fugati dalla bravura de pochi Alemani. Gli Mercanti, ò Tavernieri, che frà gli ripari esponevano gli segni, helere, sentiti gli gemiti de sorpresi, lasciati gli loro magazeni si diedero alla fuga.
Gli Francessi quali à Cavallo non han pari, & la ferocissima nazione Spagnola, non potevano venir in luce, & sapere la causa di tanta confusione, & perche quelli che stavano alle guardie si ritiravano senza ordine alcuno de capi. Sentivano le lor squadre, & de Italiani altrimente intrepide, & formidabili nel combattere, sparse, & sbandigliate essersi date alla fuga. Non sapevano in casio si repentino, che partito prendere, il star saldi alle frontiere de nemici, e constanti giudicano temerità, & pericolo di maggior danno. Era impossibile, essendo gli Soldati usciti col abbandonar le proprie insegne da proprij posti, reparare si fatta rovina. Se si risolvevano seguitare gli altri temevano, che il non haver potuto sostenere l’impeto de nemici, di numero assai inferiori sarebbe un adossarsi macchia di perpetua infamia, principalmente appresso quelli, che non sano l’instabilità della fortuna, ne con propio lor pericolo han esperimentato gli varij successi della guerra, finalmenre si risolsero esser meglio provedere dando luogo al furore de nemici, alla salute loro, & di tutto l’Esercito. [Vitoria delli Alemani.] Frà tanto Dio immortale havrebbe concesso tempo più commodo, & opportuno di remediare à tanto male.
[Francesi, Spagnoli, e Venetiani risospinti.] Gli Venetiani venut iin sospetto d’esser stati sorpresi per fraude, & ingano da’ Soldati della propria lega, non potendo in tempo di notte venir in luce di si gran confusione, & paura, in negotio di tanta ambiguità, anche essi stimarono più sicuro dar luogo à si fatto impetto, che mostrar la fronte al nemico, & temerariamente contrastarlo, massime havendo conosciuto, che la maggior parte de suoi confederati s’era data alla fuga, il che fomentò la