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154 | Delle Croniche di Trento |
to Esercito. [Il luogo della Pietra vien assalito.] Si diedero alla batteria del Castello, solo la Torre, quale d’altezza superava tutte le fortificationi, ripari, & gli medemi scogli, era suggetta alle canonate, là erano drizzate l’artegliarie; quella con balle di ferro, spinte per canne di bronzo à forza di solfureo foco, sola colpivano, per occuparla, l’un l’altro con voci, & fatti gagliardamente s’animavano: Di già con tali machine havevano rovinata alquanto la di lei cima, Massimiliano l’haveva molto ben presidiata di monitioni, & di fedeli combatenti, & con Germana Soldatesca impedì, & sorprese l’entrata nemica. Ancorche sapesse non poter avicinarsi l’Esercito contrario alla Città, se non per strade torte, & anguste, mandò ad ogni modo Federico Marchese di Brandeburgh, con poche compagnie, quali diffendessero virilmente gli Trentini, & scacciassero gli nemici da confini; Giorgio Vescovo però n’hebbe la suprema intendenza, volse che à questo fosse commessa la principal carica della guerra, acciò conforme richiedeva la sua prudenza la dignità dell’Imperio, & il ben publico regesse, & governasse il tutto.
Il Marchese s’accampò dirimpetto all’inimico, vicino alla Pietra, & in tal maniera si fortificò, che non era di che temere. La fortezza stava in mezzo delle squadre nemiche. Quindi gl’Italiani, e gli confederati combatevano ambitiosi di gloria, indi s’affaticavano contra l’inimico gli Trentini, per lor propria salute, & diffesa della patria. Erano anco separati gli nemichi Eserciti d’un muro, circondato per tutto d’un fosso, & buoni ripari, il muro s’estendeva dal Castello fino al Fiume. Gli Venetiani quali havevano piantati gli Canoni per la batteria, non transcuravano cosa per venirne alla bramata presa, mandavano da Petardi grosse machine, ma la gran copia de rovinosi sassi, quali in da Monti caduti sono sparsi avanti il Castello, ribattute le balle, ribalzavano à dietro rotte, & fracassate, riuscendo vani, & inutili tutti gli colpi. E perciò più frequentemente colpivano la Torre, che d’altezza superava gli sassi, stimando che gli Alemani, quali fedelmente la diffendevano, spaventati dalla rovina di quella, si sarebbon senza altro indugio resi.
La batteria mai si rimetteva, mai diveniva meno. Gli Soldati presidiarij dall’altra parte si portavano bravamente, resistevano con gran constanza, stando saldi alli assalti, lanciando dardi, & saete, rivoltando d’alto pietre sopra l’inimico, e scacciando in tal guisa quelli, che gli erano sottoposti: E con diverse sorti di machine (come che sogliono quelle genti esser avezze, & pratiche