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146 | Delle Croniche di Trento |
gar ogni sforzo, per ricuperare tutte le decime, gli datij, tributi necessarij per il mantenimento del publico. Ne parevagli bene provocare, & irritare con armi Sigismondo, d’avantaggio più severo, & potente. Pensò doversi con prudenza tentare questo negotio, & assalire l’Arciduca con maturo consiglio. Nel qual interesse con tanta destrezza s’adoprò, che finalmente con la sua sapienza ottene, quanto non si doveva tentare nè sperare con forza d’armi. Si devono gli animi de Prencipi grandi mittigare, & piegare con eloquenza, & ponderate suasioni, e non essacerbargli con minaccie, & mal composte dicerie. Recuperò donque, & restituì alla Chiesa Trentina le decime de metalli, che si cavavano nel Territorio di Trento.
[Venetiani si movono contro i Trentini.] Et perche siamo arrivati à dichiarare quanto fosse potente ne suoi consigli, non sarà fuori di proposito quivi soggiungere, quanto virilmente si portò contro gli Signori Venetiani, quali sotto la condotta di Ruberto Sanseverino loro Generale mossero guerra à Trentini, danegiando con scorerie la Valle di quà, & di là del Fiume Adice, ponendo quelle genti che habitano gli Monti in tanto terrore, & spavento, che ogn’uno teneva certa in rovina de Trentini. Mà Uldarico facilmente mortificò quel temerario ardire, rendendo nulli tutti gli loro sforzi, & stratageme. Imperoche amassato picciolo Esercito, commandò si preocupassero le stretezze de Monti, & quando manco l’inimico vi pensasse impetuosamente l’assalissero. Gli Trentini erano inferiori di numero, ma nel maneggiar l’armi, & pratica de luoghi assai vantaggiosi.
Sigismondo Arciduca d’Austria inteso il pericolo della sua confederata Città, per non mancare dal proprio debito di porgere aiuto alli travagliati Trentini, & tenere sicuri gli suoi confini, mandò un Esercito sotto il governo di Federico Kapplero d’Alsatia (bisogna che al mio dispetto usi gli loro termini) huomo nelle cose militari assai versato.
Gli Venetiani stavano presso l’Adice, essendosi accampati longo la rippa di quello. Havevano deliberato battere con Canoni il Borgo della Pietra, situato sotto monticelli, reso forte dalla natura, non men che dall’artificio human, lontan da Trento 10. miglia, non restando più ostacolo, (preso quello) che potesse ritardare, ò impedire il lor Esercito, acciò non si portasse immantinente sotto la Città, occupandola, & la mettendola à saccomano. Di già parte dell’Esercito, fatto un ponte sopra il Fiume, l’haveva passato,