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Libro Settimo. 145

re, unitamente reclamavano non doversi comportare, che la Chiesa di Trento, qual per il passato sempre fù libera, hora si rendesse tributaria de Romani. Non essere cosa convenevole, che gli Trentini confederati, & compagni delli Alemani, restassero soggetti à Romani, con essigere quelle nuove, & insoportabili gabelle.

Spalleggiato Uldarico da tali favori, intrepidamente resisteva alle violenze del Cardinale, diffendendo in questa guisa la libertà della sua Chiesa, di modo che non solo conservò il dominio intiero, che da Giovanni Hinderbachio suo antecessore haveva ricevuto, ma (il che molto lo rese famoso) in oltre restituì alla sua Città le Valli di Non, & Sole, quali poco avanti s’erano ribellate, & suggetatte all’Arciduca d’Austria.

Fù questo Vescovo diligente in conservare, & recuperare tutte le cose, attinenti per antica consuetudine alla sua Città. Considerando più volte frà se stesso di quanto detrimenro fosse la perdita delle decime, & vedendo il caso quasi disperato, havendole usurpate l’Austriaco, non mancava ogni modo inventar vie, & modi, con quali le potesse havere, & redimerle, essendo quasi sempre occupato da similgianti pensieri. [Il Trentino Provincia ferace di metalli.] Il Territorio di Trento, e assai abbondante, & ferace de Metalli, ove incavano gli copiosi Monti, & la varia sollecitudine de mortali, nelle concavature fatte, và ricercando con ogni diligenza la terra. Si che in più luoghi di quel distretto vedrai incavature di Rame, altrove Oro, & Argento peste della vita humana, & destrutione universale de Regni, & Provincie, in altre parti di ferro nelle guerre, & uccisioni assai più pestilentiale, & nocivo al humano genere, perseguitandosi, & levandosi con questo scambievolmente le proprie vite. Seguono gli mortali le vene de Monti, penetrano le basse viscere della nostra madre terra, & si sforzano nelle stesse sedi, & caverne dell’Inferno cercare tesori, & richezze, quali la natura ascose, & profondò in quelli oscuri antri.

Quelli donque che havevano raggione di poter cavare mettalli, dal che ne riportavano grossi guadagni, pagavano le decime alla Chiesa Trentina, quali l’Arciduca d’Austria l’haveva ridotte in suo utile, & applicate al proprio di lui erario. Quindi Uldarico si ramaricava grandemente, vedendo giornalmente pregiudicato alla sua Chiesa, che di quando in quando gli era levata qualche ragione, & che mai si scopriva un fine di snervare, & impoverire la propria Città. La dove giudicò esser necessario impie-