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DELLE CRONICHE

DI TRENTO,

DI GIANO PIRRO PINCIO.

LIBRO SETTIMO


Dedicate all’Illustrissimo Signor Aliprando Clesio.


CC Oppò la morte di Giovanni instava il Popolo acciò eletto fosse nuovo Vescovo, affine che gli negotij, & interessi Trentini, senza un capo non venissero à precipitare, o pure altri con ingani, non s’usurpasse il Principato. Gli Consoli di Trento dimandarono, Udalrico Terzo di Frumspergh, huomo Nobile, Canonico d’Augusta, di Frasinga, & Presanone, il giorno di San Girolamo al Vescovato, mentre era absente. (Gli pustulati non sono eletti dal Colleggio de Reverendissimi Canonici, ma d’altra parte son chiamati alla Sede) furon subito spediti messi, quali portassero la determinatione delli Senatori, fatta sopra la di lui persona. Uldarico intesa la sua promotione à tal dignità, mentre manco vi pensava, allegro, stimò bene senza tardare, transferirsi à Trento. In quello mentre Federico Terzo Imperatore, al quale fù dal Sommo Pontefice concesso, contra il stilo dell’eletione, raggione di sorrogare, nominò Vescovo di Trento Giorgio da Wolgestain, huomo principale, suo, & del figliolo Massimiliano, Re de Romani, intimo, & caro.

[Uldarico 3. Vesc. 92.] Quindi procurando Uldarico esser confirmato con autorità Pontificia, sempre ne riportava, contradicendo l’Imperatore, ripulse; dal che scorse esser necessaria maggior diligenza, & fatica per conseguire il suo intennto, giudicò perloche doversi con maggior ardo-