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134 | Delle Croniche di Trento |
za alcuna, si disperdino tutti in un momento, consuminsi gli fruti ne ventri materni, & più non resurgano, tutti gli tuoi nemici ò Israel si distrughino, il Regno, & Imperio della sceleragine Christiana resti estirpato, & confuso, ti preghiamo Signore affreta quanto ti dimandiamo, essaudisci le nostre preghiere, fà che à nostri giorni vediamo la confusione de nostri nemici, avanti andiamo ne sepolchri, di nostri antenati: perche tu sei Dio benedetto, fuggator delli aversari, &c destruttore delli scelerati. Et nel secondo volume di quella medema opera affermano questi temerari Hebrei, che il nostro Salvatore Giesù Christo patischi gravissimi tormenti nell’Inferno. Come potremo dunque ricever questi scelerati, sotto gli nostri coperti; nel grembo della nostra patria, come ci darà il cuore di racogliere cotesti capitali nemici del Christiano nome, & fomentargli col late del nostro proprio sangue? Come defenderemo più quelli nostri carnefici, che mai si satiano di travagliarci, & sitibondi delle nostre soatanze, procurano d’involarcele). Come sosteneremo più coloro, che con inveterato, & arrabbiato odio, sempre ci perseguitano? In qual guisa con le proprie facoltà potremo soccorere coloro, che ci rubano dalle proprie vite il più caro liquore? Come condescenderemo viver più con canaglia, qual dovrebbe esser bandita nelli più horridi deserti, & tenebrose caverne dell’universo, anzi nell’ultime spiaggie dell’Oceano, con ii carnefice alla coda essere, confinati? Non è maraviglia, se Christo sdegnando la nostra negligenza, & pigritia ci manda continue guerre, perche sempre porgiamo aiuto alli suoi capitali nemici.
Ci stà bene l’esser dati da Christo in preda de nostri aversarij accìò moriamo di fame, o di ferro, mercè, che alli aversarij del suo nome continuamente diamo salvocondoto, somministrando loro monitioni, & armi in abbondanza.
Dunque perche non si contentiamo viver con Christo in allegrezza meritamente incontriamo dolori, & accerbissime tristezze. Offendete Dio, perche permettete regni nelle vostre Città una sorte d’huomini tanto crudeli, perche familiarmente praticate con capitali nemici di Dio, perche vi diletatte della domestichezza di cosloro, che tanto abboriscono gli ritti Christiani, da quali non solamente permettete sijno pelati, & tiranizati gli vostri popoli, ma in oltre volete diffendergli, & sempre antepore le loro raggiorni à quelle de vostri sudditi, di modo che questi sono gli padroni, à quali ci convien per vostra dispositione, & giuditio contra ogni