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98 | Delle Croniche di Trento |
permetere vi sij levato quello, che giuridicamente possedete. Io sarò il vostro protettore, il vostro padrone, il diffenssore della Città, & Republica insieme. Sarò ad ogni occorrenza in procinto e pronto sino al combatere contro i Vescovi, quali sempre havete scoperti capitali nemici delle vostre raggioni. Quando mi publicarete vostro Capitano per conseguire quello, che giustamente pretendete, vedrete chi è il Bellenzano, mi farò ammirare sempre più forte, & coragioso.
Cosa dunque s’habbi da fare lo concludi il popolo, il publico con communi balle, & voci. Io giudico meglio, & più espediente ridure il nostro governo in forma di Republica, perche cosi non si soggiace alla tirania d’un solo; Non può uno havere tanta prudenza, & forza che possa uguagliare tanti eccellenti ingegni, che in questa Città si ritrovano. Gli Prencipi per lo più sono dalle adulationi preoccupati, & molte volte ancorche altrimente di buona mente corroti. In somma non si ritrova la più soave cosa della libertà. Si che non può essere se non bene sradicare l’amministratione de Vescovi, & abbassare fino à terra la loro maledetta superbia, & orgoglio: E necessario rendere communi quelle cose, quali gli Prencipi passati temerariamente s’havevano come proprie usurpate. La somma del negotio stà in vostro petto, quanto la Republica determinarà, quello senza alcuna alteratione sarà entro, & fuori inviolabilmente osservato. Volendo condescendere à miei sani consigli principiaremo finalmente à commandare, doppò tanti anni di miserabile servitù, & ci faremo conoscere esser atti per reggere quelli, quali solleciti mandavano à noi i suoi adherenti per dominare. Hò detto il mio parere. Vorei parimente sentire il vostro senso.
Piaque à tutti il ragionamento del Bellenzano, qual servitosi di seditiose, e palliate ragioni, con tanta efficacia le seppe rappresentare, che non si ritrovò pur uno, che osasse contradirgli. Per il che sollevata la plebe qual sempre hebbe in odio la grandezza de Prencipi, subito furon sedeci soggetti per commandamento del popolo eletti, i quali havessero la suprema autorità, oltre questi determinarono uno a cui come ad unico auttore della recuperatione della Città tutti li negotij si riducessero, questo fù il Bellenzano, sotto li cui auspicij volevano, che tutte le cose fossero incaminate, & dirette. [Bellenzano aspira al Principato.] Insuperbito per questo il Bellenzano, & vedendo che il popolo tutto contra il Vescovo seco era in congiura, & che à se per commun decreto, della nobiltà, & plebe,