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Dittico della Chiesa di Trento, cominciato da Udalrico II suo predecessore.
Queste sono le memorie più rimarchevoli, che, mediante pubblici e autentici documenti abbiamo saputo rintracciare intorno alle lodevoli azioni di si grande prelato. Da esse si manifesta abbastanza il di lui zelo a vantaggio del vescovato, la sua magnanimità congiunta a prudente economia; per cui, non ostanti i dispendiosi viaggi da lui intrapresi, e le molte turbolenze intestine, fu in grado d’illustrare la città di sua residenza di tante fabbriche, e fornire la mensa vescovile di nuovi redditi.
Dopo aver dunque questo buon pastore atteso per lo spazio di dodici anni alle cure dell’augusto suo ministero, divisò di approfittare della bella occasione che gli offriva il possesso preso di fresco dalla sacra lega dei principi cristiani d’una porzione di Terrasanta, ove si recò in compagnia del canonico Adelpreto di Ravenstein e di alcuni altri suoi famigliari. Solcati i mari e giunto in Palestina, visitò con gran divozione il sepolcro di Cristo e tutti quei santi luoghi; ma, mentre accingevasi a ritornare alla sua sede diletta, affranto dalle fatiche rese l’anima piena di meriti a Dio, in Accon o Tolomaide, sulle coste della Siria, ed ivi fu sepolto nella chiesa alemanna di S. Maria, li 6 novembre 1218. Il canonico suo compagno, reduce in Trento, vi portò la triste notizia1.
A Federico di Wanga nell’amministrazione del
- ↑ Bonelli, Monum. Eccl. Trid., pag. 50.