Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/84


— 67 —

che sempre lo riconobbero in feudo dalla Chiesa trentina. Estinta quella linea della famiglia Castrobarcense, pervenne in potere dell’arciduca Sigismondo, conte del Tirolo, il quale nel 1470 lo rinunciò nelle mani del vescovo Hinderbach, a favore però di Jacopo Trapp, suo famigliare, a cui l’anno 1490, il vescovo Udalrico di Frundsberg spedì l’investitura per sè e per gli eredi, nei quali continua tuttora.

Nel medesimo anno 1211, il vescovo Federico concesse a Briano di Castelbarco la licenza di erigere una casa murata presso la chiesa della villa di Brentonico, col patto che egli distruggesse un’altra sua casa parimente murata, detta il castello Leone, e tenesse disposto il nuovo fortilizio a tutti i negozii del Vescovato1.

In questo stesso anno, a maggiore sovvenimento dei poveri pellegrinanti, il pietoso nostro prelato aumentava le rendite dello spedale eretto sul monte di Ritten, sopra Bolgiano, aggiungendovi la parocchia di S. Lucia di Ritten colle ordinarie sue entrate, sotto varie condizioni che ne dovevano assicurare il benessere2.

Ad alcune persone di Tueno confermava il privilegio loro accordato dal vescovo Altemanno, in forza del quale erano esenti dal fodro e dall’arimannia, e solamente soggetti al foro del vescovo ο del suo vice-

  1. Cod. Wangh., pag. 227 e Bonellii, Not. ist.-crit. T. II, pag. 529.
  2. Cod. Wangh., pag. 220.