Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/63


— 46 —

al tribunale ecclesiastico dai suddetti conti, era stato inserto il diritto progressivo ad hæredes, che nell’istromento originale non si ritrova 1.

Si rileva da un documento del medesimo anno 1194, che da un Peregrino de Zano furono prodotti dei testimoni avanti Gerardo, giudice della Curia di Trento ed assessore del vescovo Corrado, coi quali voleva provare di non appartenere ad Ammolberto abbate di San Lorenzo, ma di essere sempre stata persona libera della famiglia di San Vigilio 2.

Nel 1195, il nostro vescovo cambiò certi beni nelle vicinanze di Bolgiano con Manigoldo abbate del monastero di Tegernsee nella Baviera 3.

Nel detto anno, bramoso di sbrigarsi dalle istanze importune di molti laici pretendenti al feudo del dazio delle porte di Trento, testè devoluto alla Camera episcopale per la morte di Odorico Lupo, ultimo di sua famiglia, il vescovo Corrado ne volle piuttosto beneficare il proprio Capitolo; e perciò li 9 di agosto 1195 ne investì il decano Turco ο Turcone ed i canonici, colle stesse prerogative ed emolumenti, coi quali fu per l’addietro posseduto dalla casa Lupo; eccettuatine undici giorni, cioè da S. Vito fino alla festa di S. Vigilio, pei quali era investita un’altra famiglia; come oggidì la nobile famiglia Cazzuffi, che ne gode il possesso. Per tale feudo il Capitolo contribuì alla Camera

  1. Archivio Capitolare, Regesti. Miscellanea Alberti, Τ. IV, fol. 31, Τ. VI, fol. 188.
  2. Arch. Vescovile. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 186.
  3. Bonelli, op. cit., pag. 504.