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Nel 1192 il vescovo Corrado concesse alla Comunità di Riva il diritto di trasporto sul lago degli uomini e delle merci da Riva a Ponale e da Ponale a Torbole; coll'obbligo della rinnovazione annuale del giuramento di vassallaggio, alla Pentecoste, e della retribuzione della metà del provento1. Nel detto anno fu decisa la controversia, che da lungo tempo vertiva, tra il vescovo Corrado e i signori di Caldonazzo, concernente i monti che da Caldonazzo portano a Vicenza. Nella convenzione è dichiarato, che questi vengano riconosciuti per feudo antico della Chiesa di Trento; e perciò il vescovo dovesse investire essi signori di quanto si contiene entro quei confini; vale a dire, dalla strada per la quale si va a Vicenza sino alla sommità dei monti, e da questa all'ingiù fino alla stessa strada; come non meno, dal Garzinone in là, verso Centa e Lavarone, sino al termine del Principato di Trento2.
Nel 1193, il vescovo Corrado investiva Gualtiero di Borgonovo d'un casale presso Termeno, coll'annuo affitto di soldi venti3; e riceveva la rinuncia di un certo maso in Curtazza da Ottone Lismanno di Flavone4.
Nel 1194 spedì la rinnovazione d'investitura feudale del dosso situato nelle pertinenze di Eppan, chiamato il Castelvecchio, e di due corti, ad Egenone conte di Eppan e al di lui nipote; con patto espresso, che,