riprodotto in forma autentica l'insigne documento autografo, fatto nel 1022 da Udalrico II, della fondazione delle chiese di Caldaro, di Termeno e di Castello consacrate da San Vigilio1. Della medesima data sono: un documento di transazione, dopo una lunga lite, per cui al vescovo vennero cedute da Jacopino e da Ottone di Caldaro la decima di Curoni e la tenuta del prato, così detto di Sangonari2, mediante lo sborso di lire veronesi 150; l'atto di ricuperazione del feudo di Curtazza da Pellegrino conte di Flavone, pagando ad esso quarantatre marche d'argento, e sette alla contessa Altemilia di lui consorte3; l'atto di compera di certo feudo in Nano da Gislimberto di Lagaro, per 500 lire veronesi4; quello d'investitura di un affitto di 22 staja di segala, che ricavavasi dai novali di Cles, a Vitale, Giovanni e Roberto figli di Bertoldo di Cles suo vicedomino5; l'atto di composizione, avvenuta per opera del Vescovo, delle differenze gravissime insorte tra i conti Federico e Odorico di Arco, e Gumpone, Oprandino e Adelpreto di Madruzzo6; quello della cessione irrevocabile degli uomini e dei beni feudali posseduti in Fajo da Arnaldo di Mezo, debitore al nostro vescovo di lire 200 per condanna di varie reità7.
- ↑ Archivio Capitolare
- ↑ Archivio Vescovile
- ↑ Cod. Vanghiano, pag. 108.
- ↑ Cod. Wangh., pag. 111.
- ↑ Archivio Vescovile, Cod. Wangh., pag. 115.
- ↑ Ambrogio Franco MS.
- ↑ Cod. Wangh., pag. 112. Bonelli, op. cit., pag. 498.