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nenburgo; in forza del quale l'abate suddetto rilasciò a favore delle monache otto masi nel monte Aldeno, che l'abate diceva di aver ricevuti da Corrado conte di Flavone, promettendo all'incontro l'abadessa di dargli quindici libbre di moneta di Ratisbona, colla sicurtà del vescovo Alberto ivi residente a fare ragione1.

Il vescovo Alberto ridusse a perfezione, con grave dispendio della sua Camera, la fabbrica del castello di Stenico; avendo in quello eretto il pretorio, che servir doveva di residenza al suo luogotenente nell'amministrazione della giustizia ai popoli delle Giudicarie.

Nel 1188 il vescovo Alberto accordò investitura di certe prerogative alla corporazione dell'arte nautica per tutto il corso del fiume Adige da Bolgiano fino alla Chiusa veronese 2. Nel medesimo anno il nostro prelato concesse ad Alberto notajo di Fondo la facoltà di erigere nella pieve di Fondo, ο nel monte ο nel piano, un castello e qualunque fortilizio, riserbando alla Chiesa di Trento il diritto di apertura sì in tempo di pace che di guerra3. Un documento dello stess'anno riguarda gli stabili appartenenti al Vescovato nella valle di Fiemme e le pezze di panno e le pecore e il ferro, e le arimanie che i Fiemmazzi erano tenuti di contribuire al Vescovo4. Havvi ancora del 1188 un documento di compera di un podere nella valle Venosta

  1. Bonelli, op. cit., pag. 485.
  2. Archivio vescovile
  3. Codice Wanghiano, doc. 226, fol. 185
  4. Codice Wanghiano, pag. 70 e seguenti.