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mente VII circa ai requisiti necessari ond’essere eletto canonico di Trento. Li 2 novembre il re Ferdinando, con suo diploma dato da Innsbruck, dichiara di aver ricevuto dal vescovo di Trento la investitura del castello e giurisdizione di Altenburg presso Eppan; del castello e giurisdizione di Egna e della valle di Trodena; di Castelfondo nell’Anaunia; della giurisdizione di Caldaro; del castello e giurisdizione di Greifenstein; di Castel Pietra nella valle Lagarina; del castello di Firmian, detto di Sigmundskron. A queste investiture si aggiungono quelle dei feudi del castello e della città di Rovereto, delle ville di S. Ilario, di Volano, di Sacco, di Lizzana, di Marco, di Vallarsa, di Noriglio, di Saltaria, di Trembelleno, di Terragnolo, di Pomarolo, di Chiusole, di Pederzano, di Cesuino, tutte spettanti alla pretura di Rovereto. In quest’anno si estinse la famiglia dei Pietrapiana, essendo morto, senza successori legittimi, Massimiliano, figlio di Giorgio, celebre capitano. Il castello di Pietrapiana fu dal vescovo e cardinale Bernardo concesso in feudo ad Aliprando Clesio.
Li 28 febbrajo 1533 il vescovo Bernardo rende nota la transazione fatta col re dei Romani e conte del Tirolo circa la valle Lagarina, cioè i castelli di Rovereto, di Brentonico e d’Avio e i quattro Vicariati; in virtù della quale, tranne Roveredo col suo distretto, gli altri castelli coi Vicariati soggiacevano alla Chiesa di Trento, però coll’onere di redimerli dai conti d’Arco, ai quali erano oppignorati per fiorini 10,4781. In