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desiderio la Dieta, e facendo la famiglia reale ritorno a Vienna, la regina partorì in Linz un figliuolo, che il vescovo nostro battezzava. Ritornò Bernardo verso la fine di quest’anno per poche settimane alla diletta sua Chiesa; ma le istanze del re Ferdinando lo mossero ad accettare nuove missioni.
Nel 1530 Bernardo si recò a Bologna con gran seguito, per assistere in nome di re Ferdinando, all’incoronazione di Carlo V fatta da papa Clemente VII. In quella solenne occasione il vescovo nostro fu insignito della porpora cardinalizia. Appena fatto ritorno alla sua residenza di Trento, vi ospitò regalmente per otto giorni nel castello del Buon Consiglio l’Imperatore Carlo V. E poco dopo, si recò alla Dieta di Augusta con corteggio magnifico di sessanta cavalieri. In quest’anno gli uomini delle Giudicarie interiori presentarono al vescovo per la conferma alcuni loro capitoli; fra i quali, che si conservassero i lor privilegi; che il vicario debba risiedere in Tione, come è costume, e non in Preore, come allora faceva con molto incomodo altrui; che le querele si scrivessero dai notari, e non si portassero in Stenico; che non fossero obbligati a pagare le imposte, secondo il capriccio dei fiscali, ma solamente le consuete; che si prefigesse un tempo allo spaccio dei processi, affinchè le cause, solite per lo passato a definirsi in sei o sette termini, non si prolunghino a venti e a cinquanta, come ora avviene. Concesse Bernardo in quest’anno il privilegio di gentilità a Odorico e ad Antonio fratelli de’ Pinamonte di Tueno, per essergli stati fedeli, durante la guerra rustica; lo