Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 32 — |
altri servigi, tutte le volte che al vescovo piacesse di portarsi in Ala1.
Nello stesso anno, alla presenza del vescovo Salomone, un Enrico Guidotti donò a Lanfranco, abate di S. Lorenzo, la sua porzione dell’isola Guidotti, colla riserva dell’usofrutto, vita durante, e di riaverla, nel caso che Iddio gli concedesse prole2.
Nel 1180, il vescovo Salomone pronunciò sua sentenza contro Rambaldo arciprete di Mori ed i suoi fratelli, dichiarando Ronzone ed Erunardo essere della famiglia di S. Vigilio, nè ad altro obbligati che di pagar loro annualmente l’affitto di due galede d’oglio, come ab antiquo3. Nel 1182 Salomone impegnò a Trentino, figlio di Ottone il ricco, un suo molino esistente in città, ed altre rendite vescovili, per la somma di 200 libbre di moneta veronese4. Dello stesso anno è segnato un istrumento di Salomone, concernente le annue contribuzioni che doveano pagare al vescovato i popoli della valle di Ledro5.
Morì il nostro vescovo Salomone li 30 dicembre 1183, e gli successe sulla cattedra di S. Vigilio, Alberto III, e non già il primo; essendo identica la denominazione di Adelpreto e di Alberto. Seguita appena la sua elezione nel 1184, egli fu costretto a porsi sulle difese contro i tentativi di Enrico conte del Ti-