verranno imposte ai sudditi vescovili. Angelo Costede, li 21 settembre, informa il vescovo, che la maggior parte degli uomini della valle di Annone abbia prestato il giuramento di fedeltà; che appena giurato, d’ordine dei commissarii, siano stati circondati dalle milizie, onde arrestare i capi che vi si trovassero; essersi per tale fatto inaspriti gli animi degli astanti a segno che i soldati fecero uso delle armi e alcuni ferirono ed alcuni imprigionarono; finalmente, che gli oggidì non comparsi furono citati per l’indomani a giurare 1. Pochi giorni dopo, la insurrezione dei villani nelle valli di Annone e Sole, come negli altri luoghi del Trentino, fu spenta. Rispetto ai tumultuanti più vicini alla capitale, i commissarii del vescovo ricorsero al seguente stratagema. Invitarono per la domenica 17 settembre tutti i rustici di qua e di là dall’Adige, soggetti alla giurisdizione di Trento, a comparire colle loro armi, dai sedici anni in su, affinchè il principe vescovo sappia sopra quanti militi possa contare in caso di bisogno. Essi comparvero, e fu fatta di loro una rivista; ma ad un tratto i soldati di presidio nella città circondarono quella turba, la disarmarono, e arrestarono circa cinquanta, che aveano fama di essere stati i caporioni della sommossa. Quattro di essi furono decapitati; a due si amputarono due dita della destra; ad uno furono strappati gli occhi; ad un altro tagliata la lingua; alcuni
- ↑ Hier. Bretius Stellimaurus, de bello rustico. MSS. della Biblioteca di Trento. Miscell. Alberti, T. V, fol. 57-60: T. VI, fol. 226-232.